Dopo trenta giornate di campionato, il rapporto tra Antonio Candreva e il Fantacalcio è tutt’altro che roseo. Una stagione fantacalcistica maledetta per l’esterno nerazzurro, ancora incapace di regalare un +3 ai propri fantallenatori. Un trend infelice, soprattutto perché il fantacalcio è impietoso e, basandosi principalmente sui bonus, ha relegato Candreva nella lista delle più cocenti delusioni dell’anno.
Viste le premesse, il prezzo in sede d’asta è schizzato alle stelle, tenendo appunto in considerazione il ruolo di attaccante esterno nel 4-3-3, le ambizioni dell’Inter e la titolarità certa. In molti si sono fatti ingolosire, aprendo il portafoglio e spendendo una buona dose di fantamilioni, salvo ritrovarsi le tasche riempite solamente di qualche assist.

Il Fantacalcio, come ben sapete, è un gioco infame. Ago della bilancia dei vostri week-end, regala poche gioie e principalmente amarezze. Nel disagio di una posizione di fantaclassifica deludente, avete individuato in Candreva uno dei vostri investimenti meno azzeccati. E i numeri prettamente fantacalcistici vi danno ragione. In termini realizzativi solamente nella stagione 2007/2008 non aveva segnato in Serie A, ma allora era sceso in campo tre volte con l’Udinese ed era poco più che un ragazzino. Poi sempre a segno: 2 gol nella stagione 2009/2010, 3 nel 2010/2011, 2 nel 2011/2012, 6 nel 2012/2013, in doppia cifra nelle stagioni 2013/2014 (12 gol), 2014/2015 (10 gol), 2015/2016 (10 gol) e 6 gol nella passata stagione in nerazzurro. Numeri che cocciano con l’anno di astinenza in Serie A (ha segnato in ottobre con la Nazionale in Albania-Italia 0-1) e che inferociscono ulteriormente i suoi fantapossessori.
L’apparenza inganna. Mantra che ci si ripete spesso davanti alle situazioni di ogni giorno, ma che giustamente non viene applicato quando si parla di fantacalcio: spietato e basato sui risultati.
Tuttavia oltre a quella fantacalcistica c’è un’altra stagione di Antonio Candreva, nascosta dal vulgo calcistico popolare.

Candreva e Icardi (Getty Images)

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Per raccontarla bisogna guardare la situazione da un altro punto di vista e non possiamo che partire da un dato utilizzato anche in ambito fantacalcistico: media voto Fantagazzetta del 6,18; media voto statistico 6,07. Numeri che raccontano di come, in valore assoluto, la stagione del giocatore nerazzurro sia positiva. Lo conferma anche Luciano Spalletti, che non ha quasi mai rinunciato a lui nel proprio scacchiere tattico, con 29 partite disputate su 30, di cui 28 da titolare. L’unica panchina, a causa di condizioni fisiche non ottimali, risale alla sfida contro la Fiorentina.

Perché un esterno offensivo che non segna è così fondamentale? E’ un perfetto equilibratore tattico.
Partito con compiti puramente offensivi, da destro che gioca a destra, gli è stato affidato il compito di arrivare sul fondo e assistire Icardi e gli inserimenti dei centrocampisti, ruolo che ha svolto diligentemente e con discreti risultati. Dei tre avanti, è stato insignito della responsabilità della copertura, permettendo a alla squadra di non rimanere sbilanciata e a Perisic di essere più lucido in zona gol. Dopo il calo dei nerazzurri, Spalletti ha voluto ridistribuire i compiti, partendo proprio dall’irrinunciabile Candreva. Fondamentale è stato l’inserimento di Cancelo a destra, con D’Ambrosio spostato sulla sinistra. Il portoghese, tecnicamente incontestabile, ha avuto mandato di attaccare maggiormente la fascia, con la possibilità di accentrarsi e di provare l’ultimo passaggio. In fase offensiva l’Inter si è così trasformata in 3-4-2-1, con Candreva a lasciar spazio alle sortite offensive del compagno e in appoggio a Rafinha sulla trequarti. In fase difensiva, con Cancelo fuori posizione, è proprio Candreva a dover ripiegare per coprire il collega di destra. Generoso, non è raro che finisca presto le energie, come testimoniato dalle 20 sostituzioni su 28 gare dal primo minuto, e che sia sempre poco lucido in zona gol, con i tre pali stagionali a negargli qui timbri che avrebbero mitigato anche le impressioni fantacalcistiche.

Essere appariscenti nel numero di realizzazioni è fondamentale per il fantacalcio e per i fantallenatori, ma non è certamente quello che interessa a Luciano Spalletti e all’Inter che, a conti fatti, difficilmente vorrebbero cambiare la stagione di Antonio Candreva.