Non ha nascosto la propria soddisfazione Spalletti per come la Roma abbia risolto sul mercato il nodo portiere. Nell’ultimo decennio i giallorossi non hanno trovato un vero e proprio baluardo a difesa della propria porta: una storia tormentata che aveva visto con l’arrivo di Szczesny, la scorsa estate, salire a dieci il numero dei portieri che si erano susseguiti tra i pali giallorossi in 10 anni. Con De Sanctis in scadenza di contratto e il polacco arrivato solo in prestito, Sabatini si era cautelato bloccando, nel corso dell’ultima stagione, il numero uno della Nazionale brasiliana, Alisson Becker. Finalmente un buon investimento anche in quel ruolo: per il classe ’92, il ds romanista ha deciso di versare nelle casse dell’International 8 milioni di euro, facendogli firmare un contratto fino a giugno 2021 e sperando così di aver messo al sicuro la porta giallorossa per i prossimi anni.
Il ruolo è delicato: i giallorossi, macchina da gol nell’ultimo campionato (miglior attacco del torneo), concedono qualche occasione di troppo dietro agli avversari. Solo in 8 partite (4 con Garcia e 4 con Spalletti), su 38, sono riusciti a tenere la propria porta inviolata nella scorsa Serie A. Eppure Szczesny (34 presenze lo scorso anno), tra interventi spettacolari e salvataggi decisivi, non ha affatto sfigurato a tal punto da convincere allenatore e ds a chiedere all’Arsenal il rinnovo del prestito, naturalmente oneroso.
Nelle prime amichevoli probanti, con Liverpool e Montreal Impact, con una difesa ancora da registrare, il copione è stato simile sebbene con un diverso protagonista: Alisson ha iniziato a mostrare le sue grandi qualità risultando in entrambe le gare, vinte dalla sua squadra, forse il migliore in campo. “Dobbiamo essere contenti, abbiamo visto qualcosa di buono da parte di Alisson. Abbiamo due portieri forti, non so chi sarà il titolare, dipenderà da loro. E io devo stare attento a essere corretto. Alisson ha fatto vedere di essere cresciuto con la gestione del pallone con i piedi, di essere forte tra i pali per la sua prestanza fisica e agilità. È chiaro che ci sarà una gerarchia, perché è sempre stato fatto così”, ha chiarito Spalletti.
Gerarchia che vede Szczesny (a proposito ha dichiarato: “ovviamente spero prima di tutto di giocare, ci sarà una bella rivalità con Alisson. Ho visto qualche partita ed è un portiere molto forte. Non vedo l’ora di lavorare con lui”) con i gradi del titolare, mentre il brasiliano dovrebbe approfittarne per ambientarsi al meglio nella sua prima esperienza europea e non bruciarsi. Intanto Spalletti, nonostante il portiere polacco (che è stato anche impegnato con la Polonia all’Europeo, una sola presenza) sia arrivato solo ieri, in vista del preliminare di Champions, può dormire sonni tranquilli.