di Marco De Santis

 

Dopo la parentesi dello scorso anno, con la Supercoppa Italiana disputata a fine dicembre per problemi di calendario, la sfida fra la vincitrice della Serie A 2014/15 (Juventus) e la finalista della Coppa Italia 2014/15 (Lazio, in sostituzione dei bianconeri autori del “double”) tornerà a giocarsi in agosto. E come di consuetudine quando si disputa in Cina (quest’anno sarà a Shanghai) cadrà molto presto nella stagione (8 agosto) con le squadre nel pieno della preparazione estiva.

 

Andando a vedere le date scelte per il ritiro precampionato di Juventus e Lazio, balza all’occhio una differenza enorme fra l’approccio alla partita di bianconeri e biancocelesti. La squadra di Pioli andrà in ritiro già dal 9 luglio e vi rimarrà fino al 18 (assente il solo Biglia, che se non verrà ceduto si aggregherà dopo il ritiro data la sua partecipazione alla Coppa America), con tre amichevoli di allenamento previste in quell’arco di tempo e altre due con Anderlecht e Mainz dopo la fine del ritiro e prima della partenza per la Cina in programma a fine luglio. Obiettivo dichiarato dell’allenatore è quello di arrivare alla Supercoppa con la squadra già in condizione più che accettabile, per arrivare poi al cento per cento nella seconda metà di agosto che vedrà la Lazio impegnata nelle due sfide forse più importanti della stagione: i preliminari di Champions League.

 

 

Discorso totalmente diverso per la Juventus. La squadra dei campioni d’Italia si radunerà il 16 luglio a Vinovo, quindi una settimana dopo la Lazio e 40 giorni dopo la finale di Berlino, ma saranno ben pochi i titolari presenti in quella data. Allegri ha infatti deciso di dare quattro ulteriori giorni di vacanza a tutti i giocatori europei impegnati nelle partite delle Nazionali di giugno (Buffon, Lichtsteiner, Bonucci, Evra, Pogba, Marchisio, Morata, Khedira e Mandzukic, oltre a Pirlo che però dovrebbe ufficializzare il suo passaggio al New York City a breve), senza contare Vidal e Pereyra che sono attesi di ritorno dalle vacanze ancora più tardi a causa della loro presenza in finale di Coppa America. Se dieci su undici dei probabili titolari della Lazio inizieranno a lavorare ben 31 giorni prima della Supercoppa, gran parte degli juventini avrà solo 19 giorni per mettere benzina nelle gambe all’interno di un programma particolarmente accelerato che prevede due amichevoli di lusso in giro per l’Europa, precisamente in Svizzera a San Gallo con il Borussia Dortmund (25 luglio) e al Velodrome contro l’Olympique Marsiglia (1 agosto) inframezzate da una sfida addirittura in Polonia contro il Lechia Danzica (29 luglio). Partenza per la Cina subito dopo il match in Francia ed evidenti difficoltà oggettive nell’arrivare preparati nel migliore dei modi al primo impegno ufficiale della stagione, che oltretutto si giocherà in condizioni ambientali non semplici considerando la grande umidità di Shanghai.

 

La domanda è: come mai nonostante la Supercoppa l'8 agosto la Juventus ha preso questa decisione, concedendo ai suoi giocatori un periodo di vacanze molto più lungo del minimo sindacale di tre settimane (al quale si aggiunge solitamente la settimana natalizia)? Mi pare che la risposta più semplice sia che i bianconeri hanno deciso di sacrificare volutamente la chance di arrivare in buona forma alla Supercoppa, evidentemente l’obiettivo meno importante della stagione, pensando più al resto dell’annata. Dopo un 2014/15 nel quale la squadra ha dato fondo a ogni energia, Allegri e la dirigenza hanno ritenuto opportuno concedere ai giocatori delle vacanze extralarge ritenendo che il team avesse bisogno di ricaricarsi non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello psicologico. D’altra parte questo approccio da parte di Allegri non è una novità: già l’anno scorso la sua prima decisione all’arrivo a Torino fu quella di concedere ai nazionali provenienti dal mondiale qualche giorno in più di vacanza rispetto a quanto originariamente previsto da Conte. 

 

In ottica campionato e Champions League tutto giusto e sensato, non c’è che dire. Ma la Supercoppa? Certo, arrivarci non al massimo della forma non vuol dire necessariamente perderla ed è chiaro che nelle speranze bianconere ci sia di portare a casa comunque la partita, ma non stupiamoci se vedremo a Shanghai la squadra di Pioli molto più in palla rispetto ai bianconeri…