Il lungo silenzio della Vecchia Signora del calcio italiano è stato finalmente interrotto. Come da copione la società bianconera ha atteso il termine "ufficiale" della passata stagione e dei contratti prima di procedere con la presentazione ufficiale del nuovo assetto dell'area sportiva. Nessuna sorpresa ovviamente con l'insediamo di Maurizio Arrivabene nel Consiglio di Amministrazione e la promozione di Federico Cherubini a "Football Director", infine poi la conferma, come era nell'aria, di un nuovo aumento di capitale per una cifra complessiva di 400 milioni di Euro e che verrà preso in carico per il 63% da Exor. 

Nella conferenza stampa di presentazione si sono toccati molti temi importanti, dalla preoccupante situazione economica del calcio mondiale per finire con il possibile sviluppo della neonata sessione di calciomercato. L'argomento più a cuore dei tifosi juventini, quello del rafforzamento della squadra, è stato sviscerato principalmente da Federico Cherubini. Il nuovo responsabile dell'area football ha analizzato l'attuale situazione della rosa, valutandola come già competitiva e che questa situazione potrebbe portare, paradossalmente, a fare poco mercato, cercando di cogliere principalmente quelle occasioni che potrebbero presentarsi nel corso delle prossime settimane.

Affermare che la rosa bianconera sia già competitiva è ovviamente una dichiarazione aziendalista e non ci si poteva aspettare nulla di diverso, così come aver dichiarato "di aver già condiviso con Allegri tutte le strategie di natura tecnica e relative alla costruzione della squadra". Tuttavia il fatto di poter permettersi il lusso di non fare mercato appare quanto di più lontano dal vero. La nuova area tecnica dovrà essere brava nel sfoltire la rosa degli elementi attualmente fuori dal progetto tattico e dar vita ad un mercato intelligente in tutti i suoi frangenti, dall'aspetto tecnico-sportivo a quello meramente economico. 

In questa estate che si preannuncia torrida sotto tutti i punti di vista per la dirigenza juventina non sarà possibile dormire sonni tranquilli. La squadra necessità di rinforzi in quasi tutti i reparti, a partire dal blocco dei portieri, che dopo il rinnovo di Pinsoglio vedono ancora vacante il posto da numero 12, per finire con il reparto offensivo dove le intenzioni di Cristiano Ronaldo restano ancora avvolte nel mistero. 

Se in difesa i vuoti potrebbero essere colmati grazie ai cavalli di ritorno come Pellegrini e Rugani, a centrocampo la situazione appare ben lontana dall'essere competitiva. Il reparto mediano non spicca né per qualità né per quantità. Allegri avrà il gravoso compito di trovare una quadratura di livello a giocatori che, al momento, sembrano lontani dall'essere campioni di livello internazionale, per i motivi più svariati. Dal brasiliano Arthur la cui gestione nella passata stagione ha lasciato più di un dubbio, al rilancio definitivo di Adrien Rabiot, passato dall'essere un ronzino nella prima parte di stagione ad un cavallo di buon livello negli ultimi mesi dell'anno calcistico. Poi ci sono quei giocatori che, sulla carta, hanno ottime potenzialità, ma che non riescono mai a dare continuità alle prestazioni ad alto livello. Infine coloro che non si sono dimostrati di essere all'altezza della Juventus, sia per problemi di ambientamento che per i troppi infortuni che ne hanno limitato l'utilizzo. 

Allegri avrà dunque il suo bel da fare in questo senso, ma la nuova area sportiva lo dovrà supportare nel migliore dei modi, potando i rami ormai secchi e mettendogli a disposizione nuova linfa vitale per far tornare la squadra bianconera veramente competitiva ai vertici del campionato italiano e di poter dire la sua anche oltre i confini del Bel Paese. Se per raggiungere questi obiettivi sarà necessario sfruttare le migliori occasioni che si presenteranno sul mercato, Cherubini, Arrivabene e Nedved dovranno dunque restare molto vigili. I dirigenti bianconeri dovranno essere gli attori principali di una sorta di nessun dorma in salsa juventina perché, si sa, chi dorme non piglia pesci e non coglie neanche le occasioni di mercato.