Il futuro della Juventus è ogni giorno sempre più indecifrabile. Tante le nubi che si addensano attorno alla Vecchia Signora del calcio italiano, nubi che non riguardano unicamente il tecnico Andrea Pirlo, ma si stagliano su più livelli. In discussione ci sono tutti, dai giocatori protagonisti di un'annata decisamente sotto tono, fino ad arrivare ai dirigenti "colpevoli" di scelte errate su più fronti con il picco toccato pochi giorni fa nel caos Superlega. Per ognuna di queste nubi ci sono ovviamente una ridda di voci contrastanti tra di loro. Si parte dal passo indietro di Andrea Agnelli per finire con il ritorno sulla panchina di Massimiliano Allegri, o come vociferato nelle ultime ore, quello ancora più incredibile di Antonio Conte. 

Vista l'indecifrabilità del futuro juventino però l'unica mossa sensata è quella di pensare al presente. Quel presente che oggi, alle ore 18:00, è rappresentato dallo stadio Friuli di Udine e dall'Udinese di Rodrigo De Paul e degli ex Roberto Pereyra e Fernando Llorente, con il secondo che, però, non prenderà parte al match per via di un problemino fisico. 

Il presente per Andrea Pirlo ha le sembianze di una spada di Damocle che sorvola la sua testa, tenuta legata con un filo più sottile dei capelli del tecnico stesso. Per quanto possa sembrare difficile, un punteggio diverso dalla vittoria potrebbe portare alla rimozione anticipata del mister juventino dalla panchina, con un traghettatore che possa aiutare una squadra fin troppo allo sbaraglio a centrare l'obiettivo minimo della qualificazione alla prossima Champions League per evitare anche il tracollo finanziario, dopo quello sportivo ormai andato in scena.

Il tecnico si presenterà ad Udine ancora senza Federico Chiesa e con un Morata acciaccato. Il canovaccio tattico dovrebbe essere il consueto 4-4-2 spurio con Danilo pronto a stringersi centralmente e dare vita ad un 3-5-2 in fase di costruzione con Cuadrado ed Alex Sando larghi sugli esterni, McKennie pronto ad inserirsi nei varchi creati da Ronaldo e Dybala, mentre la cerniera centrale sarà composta da due centrocampisti fisici come Rabiot e Bentancur. Ma al di là degli uomini che scenderanno in campo quello che conterà veramente è l'atteggiamento della squadra. Anche nella partita contro la Fiorentina gli uomini in bianconero non hanno certamente reso onore allo straordinario cammino che li ha portati ad essere nove volte campioni d'Italia, prima di abdicare in questa stagione. La Juventus di Pirlo ha dato prova di carattere solamente in pochissime occasioni in questa stagione ed oggi, ad Udine, dovrebbe essere una di quelle.

Abdicare, non vincere lo Scudetto, dopo nove anni di fila può essere accettabile, restare fuori dalla Champions lo è molto meno, al netto delle scuse dettate dalle situazioni di emergenza e dei numerosi casi di COVID avvenuti in seno alla squadra. Per capire le difficoltà caratteriali di questa squadra basta rivolgersi, ancora una volta, ai numeri. Tra le mura dello Stadium i bianconeri i bianconeri hanno totalizzato 41 punti in 17 partite (2,41 di media), facendo meno bene solamente dell'Inter futura campione d'Italia. Lontani dal proprio fortino Cristiano Ronaldo e soci hanno messo assieme appena 25 punti in 16 partite (1,56 di media), segno che quando manca la sicurezza delle mure amiche, anche senza pubblico, si incrinano le certezze della squadra.

Oggi per Andrea Pirlo è una delle ultime occasioni per invertire questa difficoltà, portando in campo una squadra agguerrita e che voglia sportivamente aggredire gli avversari fino ad ottenere tre punti che sarebbero a dir poco fondamentali per continuare ad inseguire quel traguardo minimo che ci si aspetta da una società come quella bianconera.