Qualche settimana fa a seguito di un'analisi pubblicata da KPMG e rinforzata dalle parole di Paolo Ciabattini, si era sparsa la voce secondo cui la Juventus non sarebbe rientrata nei parametri del Fair Play Finanziario. Partendo dall'analisi di bilancio si sosteneva infatti che il club piemontese avesse la necessità di fare circa 157 milioni di plusvalenze entro il prossimo 30 di giugno.

Da quest'analisi, ripresa anche in Francia da RMC Sport, erano tuttavia escluse alcune situazioni molto importanti. Partendo dalla base del bilancio del 30 giugno 2019, restavano fuori dai giochi elementi come l'aumento di capitale di 300 milioni di Euro, recentemente sottoscritto, ed il nuovo accordo commerciale stipulato con Adidas, aspetti che ovviamente andavano a migliorare la situazione economica della Juventus. Inoltre la cifra di 157 milioni era calcolata partendo dall'assunto che la Juventus avrebbe continuato a sostenere le solite spese, soprattutto per la voce più importante, ovvero quella dei costi del personale (leggasi ingaggi dei calciatori). Approfondendo ulteriormente, la situazione non sembrava così drastica come qualcuno, volutamente, strillava, ma neppure completamente rosea come lasciavano trasparire altri.

Trattandosi di un club di calcio all'aspetto economico andava poi aggiunto anche quello prettamente sportivo. Fin dall'inizio della sua avventura in bianconero mister Sarri aveva dichiarato di avere un gruppo fin troppo numeroso e che diversi elementi sarebbero dunque rimasti fuori dal suo progetto e di conseguenza dalle liste dei giocatori impiegabili. Al momento della comunicazione delle liste per campionato e Champions gli esclusi eccellenti furono principalmente tre: Emre Can, Mario Mandzukic e Mattia Perin. Una situazione di disagio, sia per i giocatori che per il tecnico. I primi si sono visti passare da elementi più o meno importanti ad indesiderati, mentre il secondo era costretto a gestire i malumori che le sue scelte avevano generato.

Per la Juventus l'occasione di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte si è presentata con il mercato di gennaio.

Appena iniziata la sessione invernale del calciomercato il club bianconero si è prodigato per diminuire il costo del personale, svincolando Mario Mandzukic, accasatosi al Al-Duhail, e cedendo in prestito con obbligo di riscatto Mattia Perin al Genoa. Queste due mosse, seppur convenienti economicamente e sportivamente, non sono però sembrate sufficienti per garantire maggior solidità al bilancio juventino. Con il passare dei giorni sembrava che il mercato in uscita fosse completamente immobile, limitandosi a qualche voce e poco più. La situazione però si è ribaltata l'ultimo giorno, con il più classico colpo di coda. Il 31 di gennaio la Juventus ha infatti annunciato la cessione di Emre Can al Borussia Dortmund per una cifra complessiva di 26 milioni di Euro, pagabili in tre esercizi, ed il prestito di Marko Pjaca all'Anderlecht.

In particolare il ritorno del tedesco in Germania ha portato aria fresca alle casse bianconere: con una sola mossa Paratici è infatti riuscito a piazzare una plusvalenza importante e ad abbassare il monte ingaggi.

L'obiettivo di rendere la situazione economica più sostenibile è stato dunque centrato in pieno, seppur con qualche innegabile difficoltà. L'incapacità della Juventus di vendere "bene" sembra diventare infatti ormai cronica. E' già da diverse stagioni che la società juventina palesa infatti qualche incertezza quando si tratta di andare a cedere i calciatori, arrivando spesso allo svincolo o alla cessione con un costo inferiore rispetto a qualche ci si aspettava.

Tornando al mercato in ingresso l'unica mossa di rilievo è quella dell'acquisto del centrocampista dell'Atalanta, attualmente in forza al Parma, Dejan Kulusevski. Per anticipare la concorrenza, la società bianconera ha fatto uno sforzo economico importante, circa 40 milioni di Euro, lasciando però che il centrocampista offensivo completasse il suo percorso con la maglia dei crociati, garantendogli lo spazio necessario per migliorare ancora sotto tutti gli aspetti. Dal punto di vista squisitamente tecnico questo acquisto è certamente rilevante, resta un po' di curiosità sul capire dove verrà impiegato nello scacchiere tattico bianconero. Non ci stupiremmo se la naturale evoluzione del diciannovenne fosse quella della mezz'ala con grandi possibilità di incidere in fase offensiva, ma per questo ci sarà certamente tempo.

Tirando le somme del calciomercato bianconero, si può vedere il bicchiere mezzo pieno. Paratici è stato abile nel migliorare la situazione economica complessiva, anche se si ha la sensazione che anche la rosa avrebbe potuto essere migliorata dal punto di vista qualitativo già nell'immediato.