È stato un braccio di ferro senza esclusione di colpi, una trattativa complicata che ha accompagnato tutta l’estate biancoceleste ma alla fine è andato in porto il piano delle dirigenza laziale e, come sempre, si è avverata la piena volontà della società, nel suo uomo chiave, il presidente Claudio Lotito.
Accompagnato da quello che è senza dubbio uno tra i migliori direttori sportivi in circolazione, Igli Tare, l’affare Keita, a un paio di giorni dalla conclusione del calciomercato ha trovato la giusta direzione e il giocatore la migliore collocazione. Keita Baldé Diao è un nuovo giocatore del Monaco.
Il senegalese, classe '95, ha firmato per il club del Principato mettendo fine a una querelle durata mesi, proprio nel momento in cui tutto pareva perduto. Perché sembrava davvero improbabile che alcun club potesse accompagnare al quinquennale tanto agognato dallo staff di Roberto Calenda, un indennizzo alla Lazio, alla luce dell'ultimo anno di contratto che legava le prestazioni dell'attaccante al club biancoceleste. E invece no e dopo aver visto sfilare le varie Juve, Inter, Napoli e Milan, ci ha pensato il club di Jardim, già orfano di Bernardo Silva, Bakayoko, Mendy e Mbappé, ad assicurarsi le prestazioni di Keita, con un quinquennale ma soprattutto con circa 30 milioni di indennizzo alla Lazio, come solo il duo Lotito-Tare sa fare, ottenendo ciò che vogliono. Sempre.
Keita Baldé Diao è solo l’ultima delle trattative capolavoro compiute dalla dirigenza biancoceleste negli ultimi anni. Prima del senegalese è già accaduto, in questo scorcio di mercato con Wesley Hoedt, venduto al Southampton e pagato, nonostante il solo anno di contratto residuo e il fatto che la Lazio lo acquistò due anni fa da svincolato dall’AZ Alkmaar, per 18 milioni di euro. E anche Lucas Biglia, ceduto al Milan per 22 milioni di euro, con un solo anno di contratto residuo e nonostante l’età, prossima ai 31 anni.
Se è vero che oggi come oggi i difensori centrali e i registi di qualità sono merce rara, per i trequartisti la ricerca non è poi così spasmodica. Nonostante ciò, Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, meglio noto come Hernanes, dopo un biennio a tratti fallimentare e solo gli ultimi quattro mesi giocati ai suo livelli, riuscì ad esser venduto per ben 18 milioni, a 29 anni e con solo 6 mesi di contratto residui, dopo che era stato acquistato dal San Paolo per poco più di 13 milioni di euro. Un colpo in grande stile, come quello che accompagnò alla porta un certo Kolarov, oggi nella sponda opposta del tifo laziale, ceduto anch’egli, in scadenza, per ben 22 milioni, nel 2010, a fronte di un acquisto pari a 800 mila euro.
Tornando ancora più indietro nel tempo saltano subito all’occhio le cessioni dei capitani Tommaso Rocchi e César Aparecido Rodrigues, venduti entrambi in scadenza, all’Inter, anche se per cifre non proprio da capogiro, e Dejan Stankovic, uno dei più grandi rimpianti biancocelesti. Il serbo fu venduto il 31 gennaio 2004 all'Inter per 4 milioni di euro, più il prestito di Pandev, ai tempi in forza all'Ancona, nonostante il suo contratto fosse in scadenza al 30 giugno dello stesso anno, dopo appena cinque mesi.
Non scadenza prossima ma certamente ottima plusvalenza, infine, per il “quasi capitano” Antonio Candreva, ceduto all’Inter per 22 milioni di euro a fronte di un acquisto di circa 8 milioni.
Perché quando si tratta di vendere, la Lazio del duo Lotito-Tare non ha proprio alcun rivale.