Alzi la mano chi avrebbe immaginato una Lazio, dopo otto partite di campionato, al terzo posto della classifica, a pari merito con la Juventus campione d'Italia, agganciata dopo aver vinto lo scontro diretto nel quasi inespugnabile Allianz Stadium. Non si dovrebbero contare più di una manciata di mani alzate: nonostante i biancocelesti fossero reduci da un'ottima stagione e da una convincente vittoria in Supercoppa Italiana proprio contro i bianconeri, il credito dato alla squadra allenata da Simone Inzaghi è sempre tanto ma non troppo. In questo splendido avvio di stagione ha brillato più che mai la stella di Ciro Immobile, capocannoniere del campionato, letteralmente indiavolato in ogni partita. Con Felipe Anderson ai box per infortunio, anche Luis Alberto è riuscito a trovare lo spazio che cercava da tempo e a guadagnarsi numerosissimi complimenti da parte di tutti gli addetti ai lavori per le ottime prestazioni fornite.

C'è però un'altra gemma in casa Lazio che ha ormai attirato da tempo le attenzioni di molte grandi squadre, in Italia ed in Europa, e che in questo inizio di stagione sta facendo vedere cose egregie, non ultima la doppietta di ieri sera in Europa League: Milinkovic-Savic sta dimostrando, giornata dopo giornata, di essere davvero quel potenziale fuoriclasse che molti addetti ai lavori si aspettano che diventi.

Milinkovic-Savic è un conglomerato di abilità che non dovrebbero teoricamente risiedere nel corpo di un ragazzo alto 192 cm dalle leve lunghissime. La sensibilità di tocco con entrambi i piedi è davvero sorprendente, e la capacità di vedere corridoi verticali, laddove altri giocatori vedono solo una muraglia umana, in alcuni frangenti è sensazionale.

Qui Immobile scalpella malamente un'opera d'arte contemporanea.

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IL TIRO DA FUORI - Sergej è probabilmente il trequartista più strano che si possa trovare in giro di questi tempi: dotato di un fisico statuario, riesce a compensare una certa lentezza negli scivolamenti orizzontali con una rapidità di pensiero fuori dal comune. Anche quando è chiamato al tiro da fuori area può sempre e comunque dire la sua (ed il gol contro il Chievo, per ora il suo unico in campionato, lo dimostra ampiamente), ed è anche molto bravo negli inserimenti senza palla, sebbene sia ampiamente limitabile dagli avversari da questo punto di vista, data la macchinosità con cui si ritrova ad attaccare la profondità. soprattutto nei primi metri di accelerazione.

Milinkovic era evidentemente molto ispirato quella sera: la difesa del Chievo qui rincula troppo e gli lascia tutto il tempo di fulminare Sorrentino.

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E CHE STACCO - Oltre ad essere formidabile con il pallone tra i piedi, indifferentemente con il destro ed il sinistro, Milinkovic-Savic è anche, a mani basse, uno dei migliori saltatori dei cinque maggiori campionati europei: ingaggia una quantità di duelli aerei elevatissima (circa 8 a partita, fonte dati Opta) con una buona percentuale di riuscita, e spesso la sua squadra decide di appoggiarsi a lui per risalire il campo quando la costruzione dal basso non riesce ad essere pulita e continuativa. Non è quindi raro vedere Inzaghi utilizzare Milinkovic come un vero e proprio ariete sfonda-muraglie, con compiti da centroboa puro, con una piccola differenza: Milinkovic agisce 20-30 metri lontano dall'area di rigore, bullizzando spesso e volentieri i centrocampisti avversari, che soffrono terribilmente la sua fisicità quando la palla è disancorata dal terreno.

Saltare nella tasca fra terzino e centrale del Milan è davvero così semplice?

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Quando la Lazio si troverà in difficoltà a bucare le difese avversarie per vie centrali, il cross per la testa di Milinkovic sarà sempre una delle soluzioni più cercate.

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QUALCHE DIFETTO C'E'... - Non è chiaramente possibile prevedere con certezza quale strada prenderà la carriera del giovane serbo, che ha sì innumerevoli pregi ma anche qualche difetto piuttosto evidente; in primis la scarsa mobilità dovuta ad un passo piuttosto compassato (e non potrebbe essere altrimenti) e, anche e soprattutto, una scarsa attitudine e propensione alla fase difensiva, che lo costringe spesso e volentieri a rifiutare qualche sgroppata in avanti per paura di ritrovarsi accoppiato con l'avversario con troppi metri da coprire alle spalle. Un limite su cui comunque Sergej sta cercando di lavorare in questa stagione, come dimostrano i 2.4 tackle a partita ed i 7.1 contrasti vinti (fonte Sofascore), espressione di un maggiore contatto con l'avversario (va comunque detto che, almeno per ora, la percentuale di contrasti vinti è del 48% e quindi ancora migliorabile). 

Giocatori dal passo meno compassato come Rincon possono mettere in difficoltà Milinkovic piuttosto facilmente.

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Il talento di Milinkovic-Savic è debordante, ed anche in ottica fantacalcistica è lecito attendersi qualcosa in più degli 0 assist ed 1 gol di queste prime otto giornate, viste e considerate le premesse tecnico-tattiche di cui si è parlato (ed i 4 gol e 7 assist della passata stagione, soprattutto). Un altro piano su cui il giocatore serbo sembra essere migliorato rispetto al passato è quello disciplinare, con 0 ammonizioni rimediate in questo avvio di stagione contro le 8 (una ogni 4 partite abbondanti) dello scorso torneo, un dato che farà sicuramente piacere ai fantallenatori poco simpatizzanti per i giocatori dal cartellino (e quindi dal malus) facile. 

Gli appassionati di calcio, indipendentemente dal tifo, non possono comunque far altro che sedersi ed ammirare l'esplosione di questo giovane talento, perchè sembra davvero che il bello debba ancora venire, quando la palla è tra i piedi di Milinkovic-Savic.

Per chiudere in bellezza, uno stop ed assist di destro di discreta fattura.

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