Cristiano Ronaldo alla Juventus è un colpo di calciomercato che non ha pari nella storia. Arriva in Italia un giocatore che è tra i migliori di sempre e che è stato negli ultimi tre anni il migliore di tutti. A certificare il suo status i cinque Palloni d'Oro (più di chiunque altro ex aequo con Messi) di cui due negli ultimi anni. Non è capitato spesso che un Pallone d'Oro in carica cambiasse squadra dopo pochi mesi nell'estate successiva. Ronaldo è solo il sesto in una lista che parla molto italiano.

Raymond Kopa

Parte del grande Real Madrid degli anni '50, vinse il Pallone d'Oro nel 1958, nell'anno del Mondiale in Svezia nel quale la sua Francia arrivò terza. Vince poi la sua terza Coppa dei Campioni con le merengues prima di tornare, nell'estate del '59, allo Stade de Reims, squadra che arrivò con lui nella prima finale della competizione europea e perse proprio con il Real, non riuscendo però a tornare ai livelli di Madrid.

Luis Suarez

L'Architetto del calcio, come era stato soprannominato da Di Stefano, vinse il Pallone d'Oro nel 1960, quando militava nel Barcellona di Herrera dopo aver vinto tutto tranne la Coppa dei Campioni, persa in finale nel 1961. Per quello, per il passaggio di Herrera all'Inter e per i 300 milioni di lire che sborsò Angelo Moratti, si trasferì in nerazzurro proprio in quell'estate, dove finalmente riuscì a mettere in bacheca due Coppe dei Campioni.

Kevin Keegan

Come Ronaldo oggi, Keegan l'estate che si trasferì al Southampton, nell'80, arrivava da due Palloni d'Oro vinti nei due anni precedenti con la maglia dell'Amburgo, anche se già nel Liverpool aveva fatto vedere la sua classe e sfiorato il trofeo. In Germania divenne il giocatore più pagato, sfiora un'altra Coppa dei Campioni prima di decidere di tornare in patria e chiudere la carriera.

Jean Pierre Papin

Se oggi la Juventus prende il Pallone d'Oro e il miglior giocatore in un'unica soluzione, a quell'epoca il Milan poteva prendere solo il primo perchè il secondo lo aveva già. Marco van Basten era una figura troppo ingombrante perfino per chi veniva da quattro campionati vinti consecutivamente ed era Pallone d'Oro in carica. Al Milan vince campionato e Coppa dei Campioni, ma senza brillare.

Hristo Stoichkov

Geniale, ma molto difficile da gestire per via del suo carattere, il bulgaro Stoichkov fu una parte importantissima del Barcellona di Cruijff che vinse la Coppa dei Campioni nel '92 con la Samp e perse la finale nel '94 contro il Milan. Nonostante quella sconfitta, Stoichkov vinse il Pallone d'Oro, ma il rapporto con il tecnico olandese era difficile per via della sua pigrizia e quindi nell'estate del '95 si trasferì al Parma. Il suo atteggiamento però non cambiò, con Zola Inzaghi si trovava meglio e alla fine della stagione tornò in Spagna.

La scelta di trasferirsi dopo il Pallone d'Oro fino ad ora è stata pienamente felice solo per Luisito Suarez. Per gli altri, tra chi era già verso fine carriera, chi una concorrenza troppo ingombrante e chi un carattere non propriamente professionale non andarono bene nelle nuove squadre. Tutti difetti però che non appartengono certo a Cristiano Ronaldo, l'unico tra questi che è considerabile sia il Pallone d'Oro in carica, sia il migliore di tutti al momento del trasferimento.