Una vita da mediano come recitava la celebre canzone di Ligabue alcuni anni fa, così potremmo sintetizzare la carriera del centrocampista Giulio Migliaccio, che nell'ultima giornata di serie A ha chiuso la sua bella carriera da calciatore.

Un lungo percorso il suo, prima di appendere le scarpette al chiodo con la maglia dell'Atalanta, il club dove ormai militava da diversi anni ed era diventato uno dei pilastri all'interno dello spogliatoio della formazione nerazzurra.

Prima di tutto ciò però, va sottolineata la gavetta che ha contraddistinto il lungo cammino calcistico di Giulio Migliaccio: gli esordi lo vedono calcare i campi della Campania, prima nelle fila del Savoia, successivamente il passaggio alla Puteolana.

Premesse per una carriera importante cominciano a consolidarsi, ma il trasferimento al Bari fu solamente un mordi e fuggi: per lui nuovamente la serie C con il Giugliano, dove nella seconda occasione ha giocato insieme al fratello Vincenzo.

La grande occasione professionale arriva così quando è la Ternana a bussare alla sua porta: Migliaccio ha la chance di giocare con continuità nel campionato di serie B, e così accetta con entusiasmo l'occasione che gli si è presentata.

L'ottimo rendimento in maglia rossoverde non passa inosservato, così il tenace mediano viene ingaggiato nel gennaio del 2005 dall'Atalanta, impegnata nel frattempo a battagliare per la salvezza nel massimo campionato italiano.

Il suo costante impegno nell'arco dei novanta minuti lo porta ad essere tra i grandi protagonisti di una salvezza mancata per pochi punti, guadagnandosi la piena fiducia di mister Delio Rossi che era subentrato sulla panchina degli orobici.

Nell’ estate del 2007 giunge l’addio a Bergamo dopo una stagione magnifica con Colantuono in panchina, viene infatti tesserato dal Palermo proprio insieme al tecnico romano, che ormai lo considera un autentico pupillo e lo porta con lui.

Nel 2013 dopo l'esperienza vissuta nella Fiorentina, fa ritorno nell'amata Bergamo, ancora con il tecnico Colantuono: questa seconda esperienza orobica non vedrà Migliaccio come titolare fisso, ma ha comunque dato il suo prezioso contributo alla causa della Dea.

Complessivamente il mediano ha collezionato oltre 150 presenze con la maglia dell'Atalanta, contornate da 6 goal realizzati ed alcuni cartellini, tutti frutto del suo agonismo e di uno spirito battagliero che lo anima quando è sul rettangolo verde.

Un calciatore professionale e dal grande attaccamento ai colori indossati, senza mai andare sopra le righe o nelle polemiche, con quel sorriso umile di chi conserva nel cuore quello spirito autentico di un calcio puro,fatto di tanti sacrifici e gocce di sudore.