"Avevo bisogno di un centrale nei tre dietro che fosse mancino e non destro". Così Luciano Spalletti ha giustificato la scelta di schierare Vermaelen ieri sul prato del "Ferraris" al posto di Manolas. O meglio, ci ha provato. Perché - con ogni probabilità - il vero motivo dell'esclusione del greco sta in una diffida alla vigilia della gara di martedì 7 contro la Fiorentina. In quell'occasione averlo al top della forma conterà molto più di un piede preferito.
Fatto sta che la Roma, al cospetto di Muriel e compagni, c'ha lasciato le penne. Eppure davanti a Szczesny i vari Fazio, Rudiger, Emerson e Bruno Peres non hanno sfigurato più di tanto, o comunque non si sono resi protagonisti di singoli pacchiani errori. Tutti eccetto uno: proprio Verminator. E tra l'assenza dell'ex Olympiacos e il KO con tanto di tre gol incassati non può che esserci una correlazione statistica. I numeri ci danno ragione: senza Manolas i giallorossi subiscono ben più del solito.
SERIE A 2016/2017
PARTITE GIOCATE CON MANOLAS | 17 / 22 |
PUNTI CONQUISTATI | 35 (media: 2.06) |
GOL FATTI | 32 (m. 1.88) |
GOL SUBITI | 15 (m. 0.88) |
PARTITE GIOCATE SENZA MANOLAS | 5 / 22 |
PUNTI CONQUISTATI | 12 (m. 2.4) |
GOL FATTI | 12 (m. 2.4) |
GOL SUBITI | 6 (m. 1.2) |
Dando per scontata che la miglior media-punti illustrata nella seconda tabella sarebbe destinata ad abbassarsi all'aumentare delle partite disputate senza il greco, il dato che maggiormente impressiona è quello relativo alle reti incassate. Si passa da una poco invidiabile media di 1.2 a incontro a un ottimo 0.88.
L'imprescindibilità di Manolas sembra essere addirittura cresciuta negli anni. Nella stagione 2014/2015, la sua prima nella Capitale, il difensore giocò 30 partite su 38. Con lui in campo la Roma subì 24 reti (m. 0.8), negli altri casi 7 (m. 0.87). Uno scarto medio minimo, spiegato bene soprattutto attraverso la solidità di un pacchetto arretrato (che comprendeva in primis anche Yanga-Mbiwa e Astori) capace di concedere agli avversari appena 31 marcature in 38 gare di campionato (seconda miglior difesa del torneo dopo quella della Juventus campione d'Italia).
Il principale responsabile della debacle genovese, numeri e prestazioni alla mano, è dunque proprio Vermaelen. Il cui attuale curriculum in giallorosso non è affatto da sbandierare ai quattro venti: quando Spalletti lo manda in campo da titolare, la Roma incassa una media di 1 gol e mezzo a partita, ovvero quasi il doppio rispetto a quando c'è Manolas dal 1'. Insomma, fossimo nel tecnico toscano non faremmo mai a meno di lui, salvo (ovviamente) cause di forza maggiore. Un piccolo avviso da estendere anche alla società: se davvero l'Inter vuole fare sul serio in estate provando a convincere la dirigenza con vagonate di milioni, servirà uno sforzo economico notevole per blindarlo ben oltre il 2019, con tanto di ritocco sostanziale dell'ingaggio.