L’immobilismo sul mercato dell’Inter in queste primissime fasi del mercato non fa che sorgere dubbi ai tifosi nerazzurri in merito alla bontà della prossima campagna acquisti. Da settimane non si fa che ripetere come l’Inter inizierà a muoversi a partire dal primo luglio in coincidenza con l’inizio del nuovo esercizio in quanto più liberi - verosimilmente - dai vincoli imposti dalla UEFA in seguito al Settlement Agreement del 2015. Non si fa altro che ripetere come ai nerazzurri servano 30 milioni di euro derivanti dalle plusvalenze per rientrare nei parametri, di come serva prima cedere per poi comprare. Ieri mattina, però, sono arrivate novità in questo senso: l’Inter annuncerà un nuovo partner commerciale e le plusvalenze da ottenere sono 20/25 milioni di euro. Questo cambia gli scenari perché non occorre cedere alcun pezzo da novanta, ma si può racimolare questa cifra da più cessioni di giocatori ai margini della rosa.
Le plusvalenze vanno calcolate sul valore dei giocatori in rosa al 1° luglio 2017 e - se si analizzano i dati derivanti dall’ultimo bilancio d’esercizio - si può vedere come ci siano giocatori che possono dalla cui cessione si potrebbe ricavare una plusvalenza piena (Biabiany su tutti) e altri da cui si può ricavare molto, come - ad esempio - Banega (a bilancio per 3 milioni di euro), Brozovic (4 milioni), Medel (2.5 milioni, lo stesso valore di Handanovic e Santon), Andrea Ranocchia e Yuto Nagatomo (entrambi a bilancio per 1 milione di euro). Se l’Inter vuole recuperare questi sono i nomi su cui ragionare senza dover ricorrere a cessioni pesanti come potrebbero essere quelle di Icardi, Candreva, Miranda o Perisic: riuscire a guadagnare 6 milioni dalle cessioni di anche solo 4 dei giocatori precedentemente elencati garantirebbe ai nerazzurri di trovare la cifra necessaria a riequilibrare il bilancio, il tutto senza considerare che cedendo Caprari alla Sampdoria nell’affare Skriniar l’Inter metterebbe a segno una plusvalenza fra i 5 e gli 8 milioni di euro.
GIOCATORI | VALORE A BILANCIO (In milioni di euro) |
BIABIANY | 0 |
BROZOVIC | 4 |
BANEGA | 3 |
MEDEL | 2.5 |
SANTON | 2.5 |
RANOCCHIA | 1 |
NAGATOMO | 1 |
Il problema di una strategia simile riguarda la mancanza di tempo: imbastire 4/5 trattative in uscita nella medesima settimana richiede moltissima pazienza e capacità da parte degli uomini di mercato nerazzurri, ma se portata a termine potrà consentire un’estate molto semplice dal punto di vista degli acquisti. Una carta importante da questo punto di vista potrebbe giocarlo il riscatto di Stevan Jovetic: i 14 milioni pattuiti con il Siviglia come riscatto del montenegrino garantirebbero altri 4 milioni di plusvalenza da aggiungere a quelli derivati dall’addio a Caprari e a questo punto con solo altre due cessioni da plusvalenza fra i 5 e i 7 milioni si potrebbe raggiungere il traguardo dei 25 milioni. Il miglior scenario possibile per i nerazzurri sarebbe quello in cui Brozovic venisse ceduto per 20 milioni entro la fine del mese: con una sola vendita, unita al riscatto di Jovetic e alla cessione di Caprari si otterrebbero i tanto chiacchierati 25 milioni necessari.
La soluzione più verosimile, però, è la seguente: Banega ceduto per una cifra attorno ai 10 milioni, Nagatomo inserito a sua volta - insieme a Caprari - nell’affare Skriniar e uno fra Jovetic e Biabiany ceduto prima della fine del mese. Conti alla mano gli almeno 7 milioni derivati dalla plusvalenza dell’ex Siviglia, gli almeno 5 di Caprari e Nagatomo e i 4 di uno fra Jovetic e Biabiany porterebbero l’Inter ad avere nelle casse 21 milioni di euro che potrebbero essere sufficienti a pareggiare il bilancio - il tutto dipenderà dalla portata del nuovo accordo commerciale in via di ufficializzazione da parte di Suning -.
Mancano dunque 4 giorni alla prima deadline del mercato nerazzurro e mai come prima si può dire che si tratta di ore frenetiche in casa Inter: da queste cessioni dipenderà buona parte del futuro della società milanese nella prossima campagna acquisti, ma c’è già una notizia positiva, vale a dire che non c’è più la necessità di vendere uno dei propri pezzi pregiati se non per una cifra ritenuta congrua. Questa è già una vittoria per la dirigenza nerazzurra, ma adesso bisogna far sì che questa conquista non venga vanificata dall’impossibilità a cedere dei giocatori che non rientrano più all’interno del progetto interista.
(Fonte dati: Calcio & Finanza)