Il calcio è soprattutto una questione di testa, e non solo a livello di psicologia, ma anche a livello di parte del corpo perché molti dei bonus assegnati in questa stagione sono arrivati grazie alle zuccate di giocatori più o meno attesi in questo fondamentale del gioco. La fine dell'anno è da sempre momento di bilanci e in quest'occasione andremo ad analizzare quali sono i giocatori e le squadre che hanno usato meglio la testa in questa Serie A da poco conclusasi.
Iniziamo con le considerazioni sui singoli per poi andare a parlare dei singoli club.
Dominatore incontrastato di questa categoria statistica è Leonardo Pavoletti che sfiora la doppia cifra di gol nella stagione appena conclusasi solo con le conclusioni di testa: già 9 gol sarebbero un buon bottino per un attaccante che viene da un percorso travagliato come il suo, ma lui finisce il campionato con 11 gol all'attivo di cui 9 di testa. Per dare un'idea, solo di testa Pavoletti ha fatto più gol di Insigne e di Hamsik, solo con le inzuccate l'ex Napoli e Genoa fa decisamente meglio di Kalinic e Gomez, gente attesa a inizio anno come possibili pedine chiave nelle fantaleghe sparse per l'Italia. Pavoletti ha fatto meglio solo usando la testa e con il Cagliari salvo l'anno prossimo questa sarà una cosa da tenere in considerazione in fase d'asta. Al secondo posto di questa graduatoria troviamo altri 3 attaccanti: Inglese, Immobile e Dzeko, tutti a quota 5. Per Immobile quest'anno è stato semplicemente impressionante a livello realizzato e le cinque marcature di testa non vanno che a impreziosire la sua stagione, mentre per Dzeko e Inglese il discorso è leggermente diverso in quanto rappresentano una cospicua fetta dello score realizzato dei due attaccanti: l'attaccante bosniaco ha realizzato quasi un terzo delle sue reti in questo modo approfittando di un modo diverso di attaccare della Roma in questa stagione, con delle ali e dei terzini che sono arrivati più spesso sul fondo, mentre per l'attaccante in procinto di passare al Napoli quasi la metà dei gol è arrivato da questo fondamentale e se il Chievo si è salvato alla fine deve ringraziare la testa di Inglese.
Al quinto posto ex-equo troviamo 4 giocatori, altri due attaccanti e ben due difensori: si tratta di Mauro Icardi, Giovanni Simeone, Lorenzo De Silvestri e Stefan de Vrij. Per l'attaccante dell'Inter vale lo stesso discorso di Immobile e questo dato rappresenta un miglioramento rispetto alla passata stagione quando in questo fondamentale Icardi non eccelleva, mentre per Simeone si tratta di una conferma in una stagione che sa di viatico verso la consacrazione fra i migliori attaccanti della Serie A: 14 reti complessive per l'attaccante della Fiorentina di cui 4 arrivate di testa sono un bottino di tutto rispetto considerata la stagione difficile vissuta dal mondo Viola e l'anno prossimo potrebbe essere quello del suo definitivo salto di qualità. I due difensori invece rappresentano il meglio del reparto della Serie A in questo fondamentale. La peculiarità è rappresentata da De Silvestri che si conferma sempre da tenere sott'occhio sui calci piazzati nonostante sia un terzino, mentre De Vrij sfrutta perfettamente il suo fisico per trovare il canale giusto da seguire sulle situazioni di palla inattiva e questo per l'anno prossimo non può non essere tenuto in considerazione visto che andrà a giocare in una delle squadre più fisiche dell'intera Serie A.
Proprio la prossima squadra di De Vrij, l'Inter guida la classifica della Serie A per maggior numero di reti di testa battendo in extremis la Lazio grazie al gol di Vecino che ha dato la Champions ai nerazzurri. Gli uomini di Spalletti hanno fatto valere il proprio tasso fisico trovando 15 reti di testa divise fra 8 diversi uomini e con ben 4 giocatori, oltre a Icardi, che hanno realizzato almeno 2 reti e si tratta di Vecino, Skriniar, Ranocchia e Perisic e a loro si devono aggiungere le reti di D'Ambrosio e di Eder. Come detto subito dietro arriva la Lazio che si ferma a quota 14 gol di testa e oltre ai centri trovati da Immobile e De Vrij di cui abbiamo già discusso, vanno segnalate le tre reti di Sergej Milinkovic-Savic, vero mattatore della stagione biancocelesti e le due reti complessive di Caceres e Lulic. Terza piazza condivisa da Atalanta e Juventus entrambe ferme a quota 12 che però presentano delle particolarità nella suddivisione delle loro reti: i bergamaschi hanno portato 6 uomini a segno con questo fondamentale e i migliori sono Masiello (altro uomo pericoloso sui calci piazzati) e Cristante che spiega perfettamente come il gioco della squadra di Gasperini si basi tantissimo sugli inserimenti delle mezzali tanto da portarle a colpire di testa da posizione favorevole anche senza aspettare le palle inattive e il fatto che in questa lista compaiano anche Gomez e Freuler, non due marcantoni, spiega perfettamente questo concetto; i bianconeri, invece vedono come miglior colpitole di testa della stagione Juan Cuadrado e come secondo migliore (pari merito con Higuain e Mandzukic) Alex Sandro e questo invece è emblematico di come la Juventus faccia allargare molto le difese e di come muova rapidamente il pallone dal lato forte al lato debole dell'attacco grazie ai tagli degli esterni che approfittano degli spazi lasciati dagli avversari per colpire di testa indisturbati. Un'altra sorpresa chiude la top 5 delle squadre con maggior numero di gol da colpi di testa, vale a dire il Napoli. Gli uomini di Sarri sono elogiati sempre per il tridente offensivo mignon, ma poche volte si analizza come buona parte dei loro gol arrivi da situazioni di palla inattiva e non solo: Koulibaly e Albiol chiudono la stagione con 3 gol a testa provenienti da colpi di testa alle quali va sommata la rete di Tonelli, ma soprattutto sono da segnalare le 4 reti complessive di Milik e Callejon che hanno saputo sfruttare al meglio le trame offensive create da Insigne, anche se per lo spagnolo la stagione appena conclusasi non ha vissuto di picchi paragonabili a quelli dell'anno passato.
Per fare bene nel calcio odierno bisogna saper usare la testa, che poi sia per avere atteggiamenti mentali positivi o per colpire più in alto di tutti il pallone poco importa.