Un inizio di stagione pieno di paradossi quello di Franck Kessiè. Nonostante il rendimento altalenante, il centrocampista è sempre più perno del Milan di Montella, e questo indipendentemente dal cambio di modulo, che siano i primi 4-3-3, come gli ultimi 3-5-2. In campionato le sue prestazioni non hanno conosciuto mezze misure: sempre presente nell'undici titolare di queste sei giornate, ha all'attivo due reti segnate da penalty, essendo la prima scelta quando si tratta di trasformare dagli undici metri. Tuttavia offre prestazioni discontinue e la causa non può risiedere nella stanchezza fisica - seppur sopporti pesanti carichi di lavoro durante la partita - visto che siamo solo alla fine di settembre. Vero: causa i preliminari di Europa League, il Milan ha iniziato prima degli altri la preparazione, ma ciò potrebbe motivare una flessione nelle ultime gare, al limite, e invece il centrocampista ha questo andamento sull'altalena sin dall'inizio. 

I NUMERI - Sono molti i dati e le variabili da incrociare per cercare di ottenere un quadro il più possibile completo. Intanto i voti. Ecco il sunto delle 6 partite giocate tutte da titolare.
Secondo la fonte Fantagazzetta:
- media voto: 5,92;
- media fantavoto: 6,83. 

Fonte statistica: 
- media voto: 5,75;
- mediafantavoto 6,67. 

Prendendo in esame la fonte della nostra testata, coi voti assegnati dai redattori (dai quali si evince una minore severità di giudizio rispetto all'algoritmo), analizziamo il rendimento di Kessiè partita per partita, basandoci sul voto ufficiale conquistato:

1° giornata - Crotone-Milan 0-3: voto 7 + bonus del rigore trasformato;
2° giornata - Milan-Cagliari 2-1: voto 5;
3° giornata - Lazio-Milan 4-1: voto 5;
4° giornata - Milan-Udinese 2-1: voto 7;
5° giornata - Milan-Spal 2-0: voto 7 + bonus del rigore trasformato;
6° giornata - Sampdoria-Milan 2-0: voto 4,5.

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GLI SCHEMI E IL RUOLO - Che sia il 4-3-3 o il 3-5-2, il modulo non ha influito sulle prestazioni. Prendendo in considerazione le sue caratteristiche - seppur si possa aver ipotizzato che una linea a cinque ne avrebbe limitato "gamba" e potenza negli inserimenti - Kessiè si adatta perfettamente in ambedue i contesti tattici. Ricapitolando, nelle prime gare contro Crotone, Milan e Lazio, dove i rossoneri sono scesi in campo col 4-3-3, l'ex atalantino ha giocato come interno destro, offrendo un rendimento ottimo in Calabria, mediocre contro i sardi e i romani. Quando Montella ha deciso di cambiare, passando al 3-5-2, il giocatore si è accentrato ancor di più nel centrocampo, offrendo una prova brillante contro Udinese e Spal. Solo nell'ultimo match, quello a Genova, la prestazione è stata pessima, dove tra l'altro è stato "complice" involontario dei gol subiti da Zapata e Alvarez. Riassumendo, quindi, non è neppure una questione di posizionamento o schieramento della squadra.

Kessiè contro la Samp, dove ha offerto la peggior prestazione della stagione (Getty)

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IL RICAMBIO CONTINUO A CENTROCAMPO - Che sia per turnover o perchè Montella sta ancora cercando di far quadrare il tutto, Kessiè è stato l'unico elemento schierato sempre titolare. Attorno a lui hanno girato però più compagni: nel 4-3-3 ha giocato con Locatelli, Calhanoglu, Montolivo e Biglia; nel 3-5-2 con Calabria, Bonaventura, Abate, Biglia, Rodriguez, Calhanoglu. Quest'aspetto potrebbe aver influito sia sulla solidità del reparto che ancora manca, che sul rendimento dei singoli, Kessiè compreso.

GLI AVVERSARI DI REPARTO - Domenica scorsa, a Genova, è stato impressionante come un giocatore della sua prestanza si sia fatto letteralmente travolgere dal "piccolo" Torreira. Eppure l'uruguaiano ha combattuto e vinto su tutti i fronti contro il milanista. Non è la prima volta che quest'anno Kessiè va in crisi contro avversari di bassa statura e molto veloci. Nella gara faticosa col Cagliari, quella dove ha ottenuto un'insufficienza, aveva avuto a che fare con un altro piccoletto e tenace come Barella. 

"COLPA" DEL MILAN - Andando invece ad analizzare i confronti tra squadre, fino alla Sampdoria si poteva ipotizzare di un Milan debole con le squadre di vicino tasso tecnico (la Lazio, soprattutto a centrocampo), e forte con quelle palesemente inferiori. Le difficoltà contro il Cagliari avevano già fatto capire che l'analisi non era così scontata e le giornate successive lo hanno dimostrato, soprattutto l'ultima gara. Eccezion fatta per la partita contro la squadra di Rastelli, il rendimento di Kessiè riflette quello dell'intera squadra. Già giocatore imprescindibile, si pone ora la domanda se i rossoneri vanno male perchè l'ivoriano non gira oppure quando l'ivoriano non gira i rossoneri vanno male. Ventuno anni e sei partite sono comunque troppo pochi per capire se è in grado di fare la differenza. Quello che invece è certo è che Montella non ne può fare a meno sia per la personalità, che per la potenza negli inserimenti, che nel recupero palla. Finora la pecca più grande è il numero dei palloni persi che hanno aiutato - a volte fatalmente o in modo molto pericoloso - gli avversari. In sostanza, a Kessiè serve tempo per trovare continuità e tempo ce n'ha. Tempo, che per Montella pare invece molto più limitato, considerando anche il fatto che in panchina non ha nessun altro giocatore con le caratteristiche dell'ex atalantino.