Che cosa accomuna la Serie A 2016/2017 a quella 1997/1998? Semplice: i bomber di razza. A cinque giornate dalla fine del campionato è arrivato il tanto agognato primato che riguarda il numero di giocatori con almeno 20 reti all'attivo. L'ultimo in ordine temporale a centrare il traguardo d'oro è stato Ciro Immobile, grazie alla doppietta rifilata domenica pomeriggio al Palermo. La classifica cannonieri ora è 'completa': Belotti e Dzeko 25, Icardi 24, Higuain 23, Mertens 22 e - appunto - Immobile 20. Sei assoluti protagonisti, idolatrati come nemmeno i Power Rangers a fine anni '90. Un paragone non casuale, soprattutto dal punto di vista temporale. Già, perché è proprio dal torneo 1997/1998 che non si vedeva un numero così ampio di attaccanti raggiungere tale bottino di gol (e in generale è successo solo altre due volte, nel 1950 e nel 1951). Venti anni fa i primattori furono l'udinese Oliver Bierhoff (27), l'interista Ronaldo (25), il bolognese Roberto Baggio (22), il fiorentino Gabriel Batistuta (21), lo juventino Alessandro Del Piero (21) e il sampdoriano Vincenzo Montella (20). E non è tutto: completata la 33^ giornata con l'1-4 della Roma a Pescara, la somma reti di tutta la Serie A ammonta adesso a 946, con una media di 2.87 a incontro. Quasi come la Liga (2.88), più di Premier League (2.81), Bundesliga (2.80) e Ligue 1 (2.59). Restando nel Belpaese, la più elevata dal 1995 in poi. La nota stonata? Sassuolo, Bologna, Chievo, Pescara ed Empoli, le uniche compagini che non hanno ancora portato nessun loro giocatore almeno a quota 10 centri (mentre ben 24 sono coloro che ad oggi ci sono riusciti).

Un paio di osservazioni sono però doverose. In primis, una oggettiva e (quindi) inattaccabile: nella Serie A 1997/1998 le squadre erano 18 e non 20, dunque il primato complessivo è calcolato su un totale di 34 partite e non 38, come invece accadrà il prossimo 28 maggio per il campionato in corso. In secondo luogo, a leggere gli undici titolari (e non solo) di quell'epoca, al netto di improduttivi e sterili ragionamenti intrisi di nostalgia, non si può non rimanere impressionati. Basti pensare che il Brescia, quindicesimo e retrocesso in Serie B, aveva in rosa gente del calibro di Adani, Pirlo, Doni, Bonazzoli e Hubner, con quest'ultimo autore di ben 16 reti in 30 presenze alla sua prima annata in carriera nella massima categoria.

Una menzione particolare la merita Marco Borriello che, confronto alla mano, potremmo definire il "Pippo Inzaghi del 2017". Il motivo? Nel '98 il centravanti della Juventus raggiunse 'appena' quota 18 marcature, guidando la folta schiera di interpreti che non riuscirono ad agguantare i fantastici sei. Uno status che ora appartiene al bomber del Cagliari. Ma occhio: ha davanti a sé altre cinque occasioni per segnarne almeno altri 4. E a quel punto, da sei, i Power Rangers salirebbero a sette. I fantallenatori attendono speranzosi...