Nel sorteggio andato in scena ieri la Juventus ha pescato, oltre al Barcellona, anche lo Sporting Clube de Portugal, terzo classificato del campionato portoghese, e l'Olympiakos Pireo campione di Grecia. Andiamo a vedere insieme quali sono le insidie portate da queste due squadre, partendo dai lusitani.

SPORTING CLUBE DE PORTUGAL

L'undici iniziale dello Sporting Lisbona in un test estivo (Getty Images)

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La prima stagione dello Sporting Lisbona con Jorge Jesus in panchina, chiusasi con il secondo posto, aveva fatto sognare ai tifosi il titolo nazionale che manca ormai dal 2002; invece il 2016/17 si è chiuso con un terzo posto, a 12 lunghezze dal Benfica campione e 6 dal Porto, costringendo i biancoverdi della capitale a disputare i preliminari di Champions League.

Nella gara di ritorno del playoff qualificazione la squadra di Jorge Jesus ha letteralmente arato il malcapitato Bucarest (la vecchia Steaua, espropriata del nome storico dallo stato rumeno), con un 5-1 in trasferta dopo il sorprendente 0-0 maturato all'Alvalade all'andata.

Con Jorge Jesus, già dalla scorsa stagione, lo Sporting ha abbandonato il portoghesissimo 4-1-3-2 per affidarsi a un più stabile 4-4-2, quest'anno trasformatosi progressivamente in un 4-2-3-1, sia per esaltare i tanti esterni a disposizione, sia per la penuria di attaccanti di raccordo in rosa.

A difendere i pali dello Sporting c'è Rui Patricio, passato in un'estate da eterna promessa a salvatore della patria, senza ombra di dubbio il miglior portiere del campionato portoghese. A proteggerlo, due colossi come l'uruguaiano Sebastian Coates e il francese Jeremy Mathieu appena arrivato dal Barcellona, una coppia solida, forte nel gioco aereo e dalle discrete doti d'impostazione, ma decisamente poco mobile.

Sulla corsia di sinistra è arrivato in prestito Fabio Coentrao, chiuso a Madrid dall'arrivo di Theo Hernandez, che dopo 6 anni di gloria riflessa torna a calcare i campi del suo paese, mentre a destra Jesus ha optato per una scelta singolare per sostituire Semedo, volato a Barcellona: dal Betis è arrivato Cristiano Piccini, terzino cresciuto nelle giovanili della Fiorentina intravisto in A col Livorno, prima di trasferirsi in Spagna e guadagnarsi una maglia da titolare nella seconda squadra di Siviglia.

In mezzo al campo sembrava certa la partenza del leader William Carvalho in direzione West Ham, ma la pista sembra essersi repentinamente raffreddata, per la gioia di Jesus e dei tifosi. In queste prime partite il possente mediano campione d'Europa, attualmente infortunato, è stato sostituito dall'argentino Battaglia, arrivato in estate dal Braga, che ha formato la cerniera centrale assieme a capitan Adrien Silva, centrocampista di lotta e di governo dalle cui parti è meglio non transitare.

Tra i punti di forza dello Sporting vi sono sicuramente le fasce, occupate dai temibili Gelson Martins e Carlos Acu?a, quanto di meglio il campionato portoghese possa offrire in fatto di esterni offensivi. Il primo, esile portoghese classe 1995, è la classica ala che cerca il dribbling e il fondo del campo per andare al cross, mentre il secondo è la vera grande novità della stagione: arrivato dal Racing Avellaneda per 7 milioni, Acu?a è un mancino estremamente tecnico che alterna indifferentemente il cross al taglio dentro il campo per cercare la conclusione da fuori, suo grande punto di forza assieme ai mortiferi calci di punizione. Sulla trequarti le gerarchie non sono ancora chiarissime: con l'ex Sampdoria Bruno Fernandes la squadra adotta un 4-2-3-1 puro, con il più offensivo Podence , al momento infortunato, lo schieramento pare tornare il 4-4-2 della passata stagione.

La punta titolare dello Sporting non può che essere Bas Dost, straripante lo scorso anno con 34 reti (in 31 partite!) e partito fortissimo anche in questa stagione, ma occhio al nuovo arrivato Doumbia; l'ivoriano in prestito dalla Roma è partito titolare nell'importante trasferta di Bucarest, andando subito in gol, e non è detto che non possa sfruttare gli eventuali periodi bui dell'olandese (una costante nella sua carriera) per ritagliarsi uno spazio importante. Difficile, per il momento, immaginarli schierati in coppia.

SPORTING CP (4-2-3-1): Rui Patricio; Piccini, Coates, Mathieu, Coentrao; William Carvalho (Battaglia), Adrien Silva; Martins, Bruno Fernandes (Podence), Acu?a; Dost (Doumbia).

OLYMPIAKOS PIREO

  

L'11 iniziale dell'Olympiakos nel preliminare contro il Partizan (Getty Images)

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Dopo aver vinto la Super League greca nella stagione 2016/17 con 21 vittorie su 30 partite e la differenza reti "monstre" di +41 l'Olympiakos Pireo si è cimentato nel doppio turno di qualificazione per la Champions League edizione 2017/18. I campioni di Grecia hanno eliminato prima i serbi del Partizan di Belgrado (1-3 all'andata in Serbia, 2-2 al Pireo) e poi i croati del Rjieka (2-1 in grecia, 0-1 in Croazia), per tornare ad affacciarsi al tabellone principale della Champions League. Nel 2015/16, ultima partecipazione dei greci alla massima competizione europea per club, furono eliminati nella fase a gironi.

Nonostante la vittoria "in carrozza" dello scorso campionato l'Olympiakos ha variato la propria guida tecnica passando dall'ormai ex Takis Lemonis all'attuale Besnik Hasi. Nelle prime uscite di questa stagione il coach originario di Zagabria ha optato per un 4-2-3-1 ultra offensivo, in cui troveranno spazio anche delle vecchie conoscenze del calcio italiano come Milic, Tachtsidis, Marin e Kasami.

A difendere i pali dei campioni di grecia ci sarà il gigante Stefanos Kapino, considerato un potenziale crack in patria nonostante qualche passaggio a vuoto nella scorsa stagione, costatogli temporaneamente il posto in favore del nostro Leali. Alto ben 199, il ventitreenne di origini albanesi difende la porta dell'Olympiakos dal 2015, dopo l'esperienza di appena una stagione al Magonza, in Germania. La linea difensiva, composta da 4 elementi, si basa sulla coppia centrale formata dall'ex Barcellona Alberto Botia e da classe 1998 Retsos, il primo ricambio naturale per i due è invece il serbo Vukovi?. Le fasce saranno invece presiedute dall'ex Fiorentina Mili? e da Omar Elabdellaoui, esterno norvegese arrivato in grecia nel 2014 dopo aver girato un po' l'Europa ed aver indossato anche le casacche di Manchester City e Feyenoord.

Il tandem di centrocampo dei biancorossi sarà presumibilmente composto da un'altra vecchia conoscenza del campionato italiano, l'ex Roma e Torino Panagi?t?s Tachtsid?s, al suo fianco il belga Guillaume Gillet, anch'esso un neo-acquisto essendo appena arrivato dal Nantes.

Passiamo infine all'attacco. Come detto in precedenza l'allenatore Hasi predispone usualmente un terzetto di trequartisti alle spalle di una punta di riferimento. Nel terzetto titolare troviamo l'ex Fiorentina Marko Marin, scaricato definitivamente dal Chelsea, il greco K?stas Fortoun?s, stella della squadra ed idolo della tifoseria, e Odjidja-Ofoe, belga schierabile sia come trequartista centrale che come esterno, specializzato negli assist verso i compagni di squadra. La prima riserva dei trequartisti è un altro nome noto agli appassionati di calcio italiani, quel Pajtim Kasami passato anche per Palermo prima di proseguire il suo pellegrinaggio per i vari campionati europei, e che ora sembra davvero vicino a un sorprendente trasferimento alla Spal.Infine il ruolo di punta centrale dovrebbe essere ad appannaggio di El Fardou Ben Nabouhane, attaccante nativo delle Isole Comore ma cresciuto calcisticamente in Francia, rapido e veloce, tanto da poter essere utilizzato anche come ala, è approdato all'Olympiakos nel 2015, prima di essere girato in prestito al Levadeiakos ed al Pani?nios.

OLYMPIAKOS (4-2-3-1): Kapino; Elabdellaoui, Botia, Retsos, Mili?; Gillet, Tachtsidis; Odjidja-ofoe, Fortounis, Marin; El Fardou Ben. All.: Hasi

In collaborazione con Alex Campanelli