68 gol fatti, miglior attacco della Serie A: Insigne e Mertens, Milik e Pavoletti, Callejon e Giaccherini, a cui si aggiungeranno Leandrinho e Zapata. Sulla carta dovrebbe essere questo il reparto offensivo del Napoli nella stagione 2017-18. Già, sulla carta. Nulla, infatti, è scontato e sono tante le situazioni spinose da risolvere, prima che il mercato stravolga i piani societari. E allora cerchiamo di analizzare caso per caso tutti gli attaccanti partenopei, studiando le situazioni contrattuali e le possibili scelte per il futuro.

MERTENS

Quello del folletto belga è il caso più spinoso da risolvere. Il suo contratto scadrà nel 2018, il rinnovo tarda ad arrivare e la sua fantastica stagione (25 gol e 11 assist in totale) non fa che lievitare le pretese economiche. La sua trasformazione in punta centrale ha giovato a tutta la squadra, permettendo a Insigne di giocare con continuità e fornendo una variabile tattica importante all'attacco di Sarri. E allora il dubbio è: venderlo prima che arrivi la scadenza e reinvestire i soldi per un nuovo attaccante (Keita?) oppure rinnovare il contratto e metterlo al centro del progetto? ENIGMA.

INSIGNE

La sua situazione è simile a quella di Mertens, con la differenza che qui il contratto è a scadenza 2019. Le trattative per il rinnovo sono ancora in fase di stallo e Lorenzo dal ritiro della Nazionale ha lanciato alcune frecciatine alla coppia De La/Giuntoli ("I matrimoni si fanno in due..."). Insigne attualmente guadagna 1.1 mln annui (meno di Chiriches e Strinic) e chiede almeno 3 milioni per continuare la sua esperienza azzurra. Il suo rinnovo è assolutamente prioritario, considerato il suo rendimento stagionale (13 gol e 10 assist) e la sua imprescindibilità nel progetto tattico. Ci sarà il lieto fine? BANDIERA.

MILIK

Comprato per sostituire Higuain, il polacco aveva iniziato la stagione alla grande. Poi l'infortunio in nazionale al crociato, il lungo calvario, la riabilitazione e il ritorno sui campi, anche se la forma è lontana da quella di settembre. Milik è comunque un punto fermo della rosa e lo sarà anche il prossimo anno, con un bagaglio in più di esperienza e una preparazione estiva adeguata. Vista l'età (23 anni) e il contratto da poco firmatomnon ci sono motivi per ipotizzare una sua cessione. CERTEZZA.

Milik e Insigne (Getty)

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PAVOLETTI

Sembra un lontano parente del Pavoloso ammirato nelle scorse stagioni al Genoa. Il suo acquisto nel mese di gennaio finora non ha dato i suoi frutti, colpa dell'esplosione di Mertens come punta e del gioco veloce e tecnico di Sarri, poco incline ai cross dal fondo. 18 milioni spesi per un ragazzo di 28 anni sono tanti e il Napoli ora deve fare una scelta: credere ancora sul ragazzo oppure tentare di rientrare dall'investimento? Leonardo ha 3 mesi di tempo per convincere la piazza, è tutto nelle sue mani. IN UN LIMBO.

CALLEJON 

Ad oggi lo spagnolo è l'unico a non destare preoccupazioni nè fisiche, nè contrattuali. Calleti è un punto fisso dell'attacco di Sarri e lo sarà (a meno di clamorose sorprese) anche nella prossima stagione. Il contratto a scadenza 2020 rassicura anche la società da attacchi delle big sul mercato. I suoi tagli sul lato debole e l'impressionante capacità polmonare lo rendono un unicum nel panorama europeo. L'età però avanza (30 anni) e c'è bisogno di una valida alternativa da far crescere alle sue spalle. IMPRESCINDIBILE.

GIACCHERINI 

Affare low-cost della scorsa estate, Giaccherinho non è riuscito a confermare quanto di buono fatto nell'Europeo francese. Colpa soprattutto del tridente dei titolarissimi, a cui Sarri difficilmente ha voluto rinunciare in stagione. Fulvio Valcareggi, agente del giocatore, ha provato a piazzarlo già nella sessione invernale di mercato, ma ha trovato un muro da parte della società, che non voleva rinunciare a una pedina importante nella corsa su tre fronti. In estate quasi certamente le strade si separeranno, per il bene di tutte le parti in causa. METEORA.

LEANDRINHO

Brasiliano, 18 anni e un talento cristallino. Leandrinho è arrivato lo scorso anno senza troppo clamore, un fattore tutto sommato positivo visti i tanti talenti arrivati da oltreoceano e mai esplosi. Ala d'attacco, il brasiliano sta facendo vedere ottime cose nella Primavera, andando anche a segno nel torneo di Viareggio con una doppietta contro il Bari, per una vittoria che è valsa il pass per gli ottavi. Non è un caso che uno come Mino Raiola abbia deciso di prenderlo sotto la sua procura. Il futuro è suo. TALENTO IN ERBA.

ZAPATA

Il prestito biennale all'Udinese scadrà a fine stagione e Duvan dovrebbe tornare alla base. Già, dovrebbe. Perché il colombiano ha detto più volte di voler restare in Friuli, dove si sente coccolato e al centro del progetto. Il Napoli dal canto suo vuole tutelare il suo investimento e di certo non lo lascerà andare in prestito. L'ipotesi più probabile è la cessione a titolo definitivo (almeno 10 milioni) oppure un'opzione su qualche talento dell'Udinese, sempre fucina di talenti (vedi Jankto, Samir, Widmer o Fofana). SACRIFICABILE