Due finali perse contro lo stesso avversario non si dimenticano facilmente in una carriera. Jurgen Klopp non dovrà prendere benissimo il Real Madrid. 2018 e 2022, Kiev e Parigi, due finali, due successi dei blancos. In entrambe le occasioni a danno dei reds guidati dall’allenatore tedesco che ha scritto pagine importanti della storia recente del club inglese.
Tuttavia la squadra di Ancelotti costituisce l’impianto dell’incubo per un Liverpool che adesso, agli ottavi di questa edizione, ha l’occasione di consumare la sua “vendetta” sportiva. Una rivincita che non varrebbe di certo il valore di una finale, ma almeno eliminerebbe un avversario considerato tra i grandi favoriti per la vittoria. Il Real campione d’Europa in carica, fresco campione del mondo.
La tensione della Champions avrà rimosso il ricordo delle finali trascorse in questi ultimi, fino al gol di Vinicius allo Stade de France. Un Liverpool ottavo in Premier e reduce da un periodo di risultati molto altalenante, in cui spiccano le due batoste per mano di Wolverhampton e Brighton (entrambe per 3-0 e col Brighton che ha battuto i reds anche in FA Cup per 2-1), attende un Real Madrid che di recente ha conquistato il suo ennesimo trofeo internazionale, ma che in campionato ha perso troppi colpi rispetto alla capolista Barcellona.
I precedenti in Champions League dicono di un certo equilibrio, fatta eccezione per quelle due finali. Quanto, di fatto, di più conta. Nel 2009 le merengues subirono un netto 4-0 per mano del Liverpool di Benitez, mentre nel 2014 gli spagnoli si imposero in Inghilterra con un sonante 3-0. Nel 2021 si è giocato l’ultimo doppio confronto a eliminazione diretta. Quarti di finale e passaggio del turno del Real Madrid grazie al 3-1 maturato nella gara in Spagna con la doppietta di Vinicius. Sempre lui.
Real e Liverpool sono due squadre diverse nelle caratteristiche e nelle filosofie di gioco di due allenatori che, in maniera diversa, rappresentano momenti di grande prestigio della storia del calcio. Ancelotti non ha bisogno di presentazioni. Un uomo di calcio che da solo rappresenta la parola palmares. Jurgen Klopp, l’allenatore che ha saputo costruire i suoi successi su progetti che hanno sempre saputo portare entusiasmi e identità tecniche dove il tedesco ha lavorato. Gli anni al Borussia Dortmund e quelli ancora in corso a Liverpool lo testimoniano appieno. E la Champions è oggettivamente la competizione in cui Klopp ha dimostrato di sapersi sentire più a suo agio, disputando, fino a questo momento, quattro finali (una vinta proprio con il Liverpool).
In un’ipotetica lettura di quelle che potrebbero essere le caratteristiche dell’andamento tattico del doppio confronto, è possibile immaginare un Real che si proporrà col suo solito palleggio e le fiammate delle sue individualità, mentre il Liverpool potrebbe agire in velocità puntando sulla conquista della palla grazie al suo assetto molto efficace in pressing. Klopp dovrebbe optare per il suo 4-3-3 con Alexander-Arnold e Robertson sulle corsie esterne, Fabinho in cabina di regia e Salah, Gakpo e Jota in attacco. Ancelotti manderà in campo la solita difesa a quattro con Carvajal, Militao, Rudiger e Alaba, la mediana affidata a Modric e il tridente Benzema, Valverde e Vinicius.
Liverpool-Real Madrid è un ottavo di finale in cui andranno in campo 17 Champions conquistate e, finali comprese, un pezzo enorme dell’intero albo d’oro. Il primo turno della fase finale manda in scena la storia.