Ventisette gol in questo campionato e l’ancora profumata doppietta di San Siro per farsi rimpiangere ancora di più. Un infortunio al polpaccio sinistro ha messo fuori gioco il capocannoniere della Serie A, Edin Dzeko, costretto a saltare il posticipo domenicale della trentaseiesima giornata tra Roma e Juventus, una partita di fondamentale importanza per i giallorossi nell’intento di difendere il secondo posto che al termine delle gare delle ore 15 potrebbe tornare di proprietà del Napoli impegnato in trasferta con il Torino.
Destino beffardo per i tifosi romanisti che mai avrebbero pensato di trovarsi a rimpiangere proprio l’attaccante bosniaco. Nella passata stagione il numero 9 aveva sì segnato con Spalletti cinque gol, ma era rimasto ai margini (solo sette gare da titolare) nell’ottimo girone di ritorno che aveva permesso alla squadra giallorossa, dopo l’esonero di Garcia, di conquistare il terzo posto. Perotti, El Shaarawy e Salah formavano un tridente tutto velocità, intuizioni, guizzi e conigli dal cilindro. Sei le reti segnate dal Faraone, stesso bottino per l’egiziano, anche Nainggolan aveva saputo rivelarsi decisivo con il gol vincente nello scontro diretto della quart’ultima giornata all’Olimpico contro il Napoli vinto per 1-0. Se il bilancio recitava 10 vittorie e 2 pareggi (Roma-Inter 1-1, tre pali di Salah oltre al gol in Roma-Bologna 1-1) senza Dzeko in campo dal 1’, non erano stati comunque solo rose e fiori per i giallorossi salvati nei finali con Torino (3-2 all’Olimpico) e Genoa (3-2 al Ferraris) dagli ultimi lampi di Totti.
Tutt’altra musica quest’anno. Proprio all’Olimpico contro la Juventus, seconda giornata dello scorso campionato, Dzeko aveva segnato quel gol di testa che aveva illuso un po’ tutti con la vittoria romanista per 2-1. Poi una stagione tribolata che, nonostante gli attuali stupefacenti record personali, non avrà l’apice nella vendetta più attesa. Colpa dell’infortunio con Spalletti chiamato al ritorno al passato quando ne avrebbe fatto sicuramente a meno. Con Totti stavolta il rapporto è ai minimi storici, al capitano non verrà concesso il ruolo di salvatore della patria. Solo in quattro gare Dzeko non è partito titolare in questa Serie A, è sempre subentrato tra l’altro andando anche a segno per tre volte. Probabile il ritorno alla difesa a tre con i due esterni di centrocampo come in Palermo-Roma (0-3, El Shaarawy a sbloccare prima del gol da subentrante di Dzeko e Peres) e Roma-Sassuolo (Szczesny; Rudiger, Fazio, Manolas; Peres, Strootman, Paredes, Emerson; Nainggolan; El Shaarawy, Salah; 3-1 con gol di Paredes e Salal, poi Dzeko); altrimenti di nuovo tridente leggero con Perotti insieme ad El Shaarawy e Salah come in Cagliari-Roma 2-2 e Roma-Sampdoria 3-2 di inizio campionato. Ad El Shaarawy e Salah, i più prolifici in assenza di Dzeko, il compito allora di trovare i preziosissimi gol vittoria contro i bianconeri.