Tutte le squadre hanno la loro coppia gol, quella imprescindibile, quella su cui fare maggiore affidamento: è così dagli albori del calcio, ancor prima della nascita della zona, ancor prima dell'abbattimento delle barriere agli extracomunitari, da sempre ci sono stati in una squadra due giocatori realizzativamente imprescindibili per le sorti delle varie squadre. Quello che accade all'Inter versione 2017/18, però, va oltre lo scibile e la normalità: la coppia Perisic-Icardi ha collezionato 33 reti in totale - rispettivamente 9 e 24 reti per i due - e sebbene questo non sia un dato molto in controtendenza con il resto della Serie A, quello che fa specie è quanto i due incidano sulle sorti realizzative della squadra nerazzurra e anche, dato poche volte considerato, sulle capacità di creare tiri e occasioni dei nerazzurri.
Iniziamo dai numeri più evidenti, quelli relativi ai gol dei due in relazione a quelli totali della squadra.
Icardi ha segnato 24 reti in questo campionato, Perisic 9 ed entrambi sono su rendimenti migliori di quelli della scorsa Serie A, denotando una crescita offensiva dell'Inter rispetto alla scorsa stagione che però non ha sortito effetti anche sul resto della squadra: delle 50 segnature complessive solo 17 sono arrivati da giocatori che non siano l'argentino e il croato con il miglior marcatore degli altri che è Milan Skriniar a quota 4 reti. Questo è il primo punto in cui da qui a fine campionato l'Inter deve migliorare per avere più varietà a livello offensivo: tralasciando il caso Candreva fermo ancora a quota 0 reti, c'è stato anche un significativo calo di Eder che è ben lontano dalle 8 segnature della passata annata e manca chi ha preso il posto di Banega e anche di Joao Mario che in due avevano messo a segno altre 9 reti (Vecino e Borja Valero che hanno perso il loro posto attualmente si attestano a 3 segnature). Mancano le reti dei comprimari in casa Inter e il rendimento di Icardi e Perisic non può sopperire a queste assenze.
Andando più nel dettaglio si può notare anche come relativamente ai tiri i due la fanno da padrone in casa nerazzurra, fin troppo da padrone. Nelle 31 giornate sin qui disputate i nerazzurri hanno scagliato verso le porte avversarie 409 conclusioni di cui 212 indirizzate all'interno dello specchio, ma il tandem argentino-croato colleziona quasi il 50% dei tiri: di quelle 4 centinaia abbondanti di conclusioni i due ne hanno collezionate 175, di cui 84 finite fra i pali difesi dai portieri avversari. In poche parole il 42,79% dei tiri totali della squadra di Spalletti è effettuato dai due soli uomini, così come il 39,62% delle conclusioni in porta lasciando al resto dei compagni di squadra praticamente le briciole sebbene la precisione del resto della squadra - prescindendo dalle percentuali di Icardi e Perisic - sia tutt'altro che negativa: gli altri membri della rosa nerazzurra hanno sin qui scagliato in porta il 55% dei tiri complessivi a loro disposizione, ma dunque il problema è che sono realmente pochi per poter avere un impatto sulle sorti della squadra. Per dare un esempio, il resto della squadra nerazzurra ha collezionato 30 tiri totali in meno di quelli dei soli Insigne e Mertens, quasi 90 se ai due si uniscono i dati di Callejon. Decisamente troppo poco per poter avere un impatto, decisamente troppo poco per poter essere d'aiuto.
E anche in merito alle occasioni nate dai piedi dei due, non solo quelle concretizzate, si può notare come la squadra di Spalletti abbia la necessità di trovare qualcosa di più dal resto della rosa in questo rush finale: l'Inter è la quinta squadra per passaggi chiave nel corso di questo campionato, totalizzandone 340; questo numero, però senza i due cardini di questa formazione questo numero scende a 265, sui livelli della totalità di quelli effettuati dal Torino, meno di quelli realizzati dal Benevento - il dato, fra l'altro, scende a quota 200 se dal conto si esclude anche Candreva -. Ancora una volta ci si trova davanti a dati che esemplificano come sia al limite della sufficienza l'apporto del supporting cast della rosa nerazzurra sin qui in questa stagione e che, nonostante tutto ciò, Spalletti ha fatto un lavoro encomiabile per permettere a questa squadra di essere ancora nelle zone alte della classifica e per aver permesso a Icardi e Perisic di migliorare il proprio rendimento che già al termine della scorsa stagione sembrava difficilmente modificabile in maniera positiva.