Un’Europa League de luxe. Una rievocazione di quella che un tempo si chiamava Coppa UEFA e che, quando per la Champions di allora si qualificavano solo le vincitrici dei campionati, costituiva un torneo ad altissimo coefficiente di difficoltà. È come se oggi in Europa League ci finissero le seconde, le terze e le quarte dei principali campionati europei. 

La fase finale dell’edizione 2022\2023 ha deciso di arricchirsi di presenze che di solito sono più consuete nei tabelloni di Champions League. La stessa griglia dei play-off, da cui i sorteggi stabiliranno gli spareggi per l’accesso agli ottavi di finale, sembra uscire dalla massima competizione continentale. Del resto, da quando esiste la regola della “retrocessione” dai gironi di Champions alla fase finale di Europa League, il torneo federale europeo aumenta il suo livello qualitativo.

Alcune eliminazioni in Champions hanno costituito anche qualche sorpresa. Soprattutto Barcellona e Juventus erano state inserite tra le favorite per il passaggio del turno. Invece, un Benfica molto più forte del previsto e un’Inter solida e tatticamente quadrata hanno scavalcato il pronostico superando avversari considerati inizialmente superiori. La Juventus è arrivata a questa Europa League con appena tre punti, uno tra i punteggi più bassi di sempre tra quelli utili al terzo posto e il Barcellona ha dovuto anche per quest’anno rinunciare alla fase finale della Champions League cedendo il passo a un Bayren Monaco dominatore del girone e ai nerazzurri di Inzaghi. E sia gli spagnoli che la squadra di Allegri dovranno affrontare lo scoglio dei sedicesimi play-off.

Così anche Ajax, Manchester United e Roma. Gli olandesi si sono qualificati terzi nel gruppo A (quello di Napoli e Liverpool), mentre lo United e i giallorossi hanno superato i rispettivi raggruppamenti di EL. Salisburgo e Shakhtar Donetsk sono le mine vaganti di un sorteggio molto insidioso. Per molte delle qualificate. Austriaci e ucraini hanno lottato fino all’ultima giornata per passare il girone di Champions, talvolta mettendo in difficoltà squadre molto più blasonate. 

Un aspetto che potrebbe apparire più sorprendente è il fatto che agli ottavi restano in attesa delle vincitrici degli spareggi diverse squadre sulla carta inferiori a molte di quelle impegnate nei play-off. Ma questo è un dato determinato pure dal fatto che tra le prime sorteggiate per i sedicesimi ci sono anche quelle provenienti dalla Champions League.  

Torna nel suo “habitat naturale” il Siviglia, deludente in Champions, ma squadra regina dell’Europa League. Gli spagnoli detengono il record di vittorie della competizione. 6 volte e 3 volte consecutive. L’ultima nel 2020. La squadra più titolata del torneo, attualmente allenata da Jorge Sampaoli (che è subentrato a Lopetegui), è tra gli avversari da evitare per molte compagini. Anche se gli spagnoli attenderanno agli ottavi una delle vincitrici dei play-off. Così come l’Arsenal, primo in Premier League (reduce anche da una vittoria in trasferta nel derby di Londra col Chelsea) e sulla carta tra le grandi favorite per la vittoria finale del trofeo.

La Roma di Mourinho, che invece dovrà affrontare i play-off, è la detentrice della Conference e quest’anno e, vista la propensione dell’allenatore portoghese alla conquista dei trofei continentali, non disdegnerà la possibilità di giocarsi le sue carte per arrivare fino in fondo a una competizione che il suo mister ha già conquistato con Porto e Manchester United.

Inoltre, squadre come la Real Sociedad, lo Sporting Lisbona, il Monaco e il Betis Siviglia costituiscono tradizione ed esperienza, laddove formazioni come Union St. Gilloise, Friburgo e Union Berlino hanno una minore dimestichezza col torneo, ma possono rappresentare la classica sorpresa inattesa. Ovviamente, i favori del pronostico restano tutti in direzione di quelle squadre che ci si aspetta di vedere più in Champions League e che hanno una grande esperienza e abitudine a queste competizioni.