Ritiro blindato a Norcia, musi lunghi e delusi, causa una stagione difficile e indigeribile, anche e soprattutto per giocatori e addetti ai lavori. La Lazio mandata "in punizione" in Umbria, dopo il ko rimediato nel derby, ha effettuato ieri la prima seduta di allenamento col nuovo allenatore Simone Inzaghi. Domenica, nel post gara, la dirigenza laziale ha dato il benservito a Pioli che, a fronte di una rosa piena di lacune, ha colpe marginali in una stagione nella quale sono stati falliti tutti i traguardi possibili. Mancano ancora sette giornate alla fine di un campionato al quale la Lazio non ha più niente da dare, se non offrire prestazioni dignitose ma soprattutto porre le condizioni per lavorare al meglio alla rivoluzione tecnica estiva.
L'altro Inzaghi e il 4-3-3 – L'ex mister della Primavera laziale era stato avvertito da tempo: in caso di rottura di Pioli, il minore dei fratelli Inzaghi avrebbe preso il suo posto. Così è andata. Terminata la carriera proprio con i biancocelesti nel 2010, l'attuale tecnico ha inziato ad allenare subito gli Allievi Regionali del club romano e da lì è stato un crescendo, fino a prendere la guida della Primavera nel 2014. Buoni i risultati raggiunti: una Coppa e una Supercoppa di categoria, la finale scudetto persa l'anno scorso contro il Torino. Fin dal campionato regionale Inzaghi, pur mantenendosi tatticamente flessibile, ha sempre adottato il 4-3-3 modulo nel quale crede moltissimo. Facile quindi che lo applicherà anche alla Lazio, a maggior ragione perchè quello che più ha utilizzato Pioli nelle ultime gare. La squadra deve ricominciare a ingranare subito, non stravolgerne il modulo è una decisione efficace, anche perchè – a proposito di scelte – quelle del tecnico sono obbligate: l'infermeria continua ad essere colma e ieri si è aggiunto Candreva. L'esterno ha rimediato una contusione al piede ma domenica contro il Palermo ci sarà.
Giovani, giovanissimi e senatori – Inzaghi sa che deve ricostruire il morale di uno spogliatoio dove l'armonia è un ricordo lontano almeno nove mesi. Al suo primo allenamento ha parlato molto col capitano Biglia. Conta tanto sull'argentino non solo per quanto riguarda gli equilibri in campo ma anche quelli del gruppo. C'è da compattare giovani – Kishna, Hoedt, Milinkovic Savic per citare alcuni – con i senatori Mauri, Klose, Marchetti, Lulic. Un lavoro non solo di tipo relazionale ma soprattutto nello schieramento dell'11 iniziale, anche perchè - a primi impressione - il neo mister punterà molto sull'esperienza. A proposito di giovanissimi, Inzaghi ha portato dalla Primavera a Norcia anche il portiere Matosevic, il difensore centrale Mattia, il terzino sinistro Germoni, l'ala destra Manoni e il centrocampista Murgia. Qualcuno di loro troverà certamente un piccolo spazio entro la fine del campionato.
Difesa, tasto dolente – Qui le scelte sono obbligate e pare ci sia già un punto fermo: Lulic non verrà arretrato più a terzino nel 4-3-3, anche se Radu non è ancora ristabilito. Il rumeno sarà quindi l'esterno basso titolare, in assenza giocherà ancora Braafheid. Se non recupera neppure Basta con Konko ancora fermo, verrà confermato Patric sulla destra. Contro il Palermo con Hoedt squalificato, la coppia di centrali sarà formata da Bisevac e Gentiletti (almeno questa è stata quella provata ieri in ritiro).
Centrocampo, i titolarissimi – Punti fermi Biglia e Parolo. Il terzo centrocampista sarà uno tra Lulic e Milinkovic Savic. A meno che il bosniaco non venga avanzato nel tridente d'attacco.
Paradosso Candreva e Felipe Anderson – Nella prima seduta di allenamento, il nazionale azzurro è stato schierato a sinistra e il brasiliano a destra. Una stagione particolare per entrambi quella che sta per concludersi. Completamente sotto tono quella di Felipe Anderson, la brutta copia del giocatore brillante dell'anno passato. Piena di nervosismo quella di Candreva che più volte ha dato a vedere di essere insofferente a Pioli. Il paradosso è che quest'ultimo con 7 reti e 2 assist e Felipe Anderson con 6 gol e 2 assist, sono coloro che hanno i numeri migliori stagionali nella Lazio.
L'attacco – Matri e Klose si alterneranno al centro del reparto avanzato. Candreva resta un titolare con la motivazione aggiunta di darsi da fare per la convocazione all'Europeo, seppur Conte ne ha già fatta una certezza nella trasferta francese. Di conseguenza Keita partirà ancora dalla panchina. Se non verrà schierato a centrocampo anche Felipe Anderson si giocherà una maglia da titolare con Lulic.
I due probabili 11 titolari, entrambi schierati col 4-3-3 e che si differenziano in base ai giocatori da recuperare dagli infortuni: