Non è ancora chiaro se questo Napoli sia in una fase provvisoria o confusa. Il mercato di gennaio ha cambiato qualcosa con ingressi inattesi ed esclusioni delle quali si avvertiva un’aria strana già da molto tempo. La linea mediana in lista Champions è ai minimi termini. Un po’ per scelta un po’ per ragioni di mercato. Col Zielinski messo da parte per l’occasione e sempre più distante dal Napoli che per anni ha portato anche il suo volto.

Col Verona Mazzarri dovrà cercare di ottenere l’unico risultato possibile per restare in corsa Champions. L’unica maniera, al di là dell’avvicinarsi del doppio appuntamento col Barcellona, per restituire un sorriso a una stagione che ha in sé gli elementi di una rifondazione inaspettata e una transizione in anticipo sull’elaborazione della felicità di uno scudetto che non ha potuto godere della speranza di una replica.

Il Napoli nelle ultime tre sfide al Maradona col Verona ha ottenuto altrettanti pareggi. Nessuna vittoria e tanta voglia di battere una rivale più politica che sportiva. Gli antichi dissapori tra le tifoserie reclamano inevitabilmente la soddisfazione sul campo. Per farlo il Napoli, ancora con qualche assenza illustre, potrà recuperare alcuni elementi nell’attesa che ne rientrino altri. 

Per la sfida con i veneti dovrebbe tornare il tentativo di 4-3-3 più spregiudicato rispetto alle ultime uscite tatticamente più prudenti. Cajuste dovrebbe rientrare in mediana e Di Lorenzo e Mario Rui sulle fasce laterali. In attacco Kvara torna dal turno di squalifica, così come Simeone, anch’egli reduce da un turno di stop disciplinare, dovrebbe occupare il posto di punta centrale con Politano fresco di rinnovo contrattuale. Baroni, ex dai dolci ricordi per i napoletani, dovrebbe affidarsi alla doppia linea in mediana, con Folorunsho, Suslov e Lazovic davanti a Magnani e Cabal, con Noslin punta centrale.

Tatticamente c’è da aspettarsi un Napoli col baricentro più alto e un Verona pronto ad agire in contropiede. I partenopei sono attesi a dare prova di migliore intraprendenza offensiva dopo le gare di Supercoppa italiana e di campionato con la Lazio. Se lì la necessità dei risultati, in combinazione con le tante assenze, ha imposto uno schieramento più dedicato alla fase di copertura, nella gara casalinga col Verona il Napoli non potrà sottrarsi dal cercare con più coraggio la via della rete, statisticamente lontana dagli standard abituali di una squadra che da un po’ di tempo è costretta a snaturare vecchie filosofie. Di necessità virtù, ma stavolta l’unica necessità sarà fare la partita e vincerla.