Prima dell'inizio della stagione ufficiale si studiano tutte le rose delle varie squadre, cercando qualche nome a sorpresa che si possa rivelare un autentico crack durante l'arco dell'annata. Spesso si tende a fidarsi ed affidarsi di quelle dichiarazioni estive che vogliono che gli stranieri venuti da qualche realtà semi-sconosciuta possano rivelarsi i nuovi fenomeni del nostro campionato, snobbando i giovani italiani cresciuti nei settori giovanili delle nostre società. Eppure anche dalle nostre scuole calcio continuano ad uscire come dimostra il caso del ventiduenne difensore dell'Atalanta Mattia Caldara.

Nato nella provincia di Bergamo il numero 13 nerazzurro ha vestito la maglia della Dea fin dalla più tenera età, abbandonandola unicamente nelle stagioni 2014-15 e 2015-16, quando venne girato in prestito al Trapani prima ed al Cesena poi. Rientrato alla base dunque la scorsa estate è diventato ben presto un elemento importante della retroguardia voluta da mister Gasperini, come dimostrano le otto presenze accumulate finora sulle quattordici partite di campionato che si sono disputate. Inizialmente lasciato in panchina dall'allenatore ex Genoa, Caldara ha iniziato a trovare spazio a partire dall'ottava giornata, in cui venne schierato titolare, e dal quel momento è diventato un imprescindibile del reparto arretrato, finendo con l'essere mandato in campo dal 1' per tutte le altre partite. I numeri d'altra parte spiegano chiaramente la scelta di Gasperini di affidarsi all'ex Cesena: nei 676 minuti disputati finora sono state ben 3 le reti realizzate, con 1.1 contrasti vinti a partita e 2.9 passaggi intercettati, Caldara è un difensore poco falloso come dimostrano i 0.9 falli fischiati finora per partita, che non bada a fronzoli quando si tratta di allontanare il pericolo dalla propria area di rigore con 4.3 spazzate e 0.8 conclusioni respinte. Il dato però più impressionante viene però dal numero di gol subiti dalla retroguardia bergamasca quando Caldara era in campo, solamente 2 in 8 partite, il gol di Eder al 50' della sfida interna contro l'Inter, ed il rigore trasformato da Perotti per il momentaneo vantaggio della Roma alla tredicesima giornata.

L'esplosione del numero 13 nerazzurro è apprezzabile anche dal punto di vista fantacalcistico, come già detto sono 8 finora le presenze accumulate e 3 le reti segnate a fronte di un'unica ammonizione ricevuta al nono minuto dell'ottava giornata, nella sfida pareggiata a reti bianche contro la Fiorentina. A stupire più di tutto però sono i numeri rappresentati dalla media voto (6.62) e dalla fantamedia (7.69) che fanno di lui il miglior difensore per fantamedia dell'intera Serie A, senza neppure avere la necessità di ridurre la ricerca a coloro che hanno giocato almeno il 50%+1 delle partite. Il giovane atalantino è infatti in testa a questa speciale graduatoria di fronte agli juventini Rugani (7.00 in 4 presenze) e Chiellini (7.00 su 8 partite) ed al compagno di squadra Andrea Masiello (6.88 su un totale di 13 presenze). Per quei pochi che hanno puntato su di lui ad inizio stagione l'investimento è stato ampiamente ripagato: quotato appena 1 credito sul listone di Napoli prima dell'avvio del campionato, ora vale ben 9, ma non è detto che il suo valore non possa aumentare ancora.

Il futuro dell'Atalanta, della Nazionale e, soprattutto, del fantacalcio passano dunque dai piedi di questo ragazzone di 187 cm per 80 chilogrammi già finito anche nel mirino dei grandi club nostrani, in particolare la Juventus.