Ciao Fantagazzetta, non saprei bene quantificare i troppi anni di esistenza del glorioso FantaFavreg dalla nebbiosa Bassa Reggiana con passione, certamente posso affermare che è il quarto anno in cui ci cimentiamo col sistema Mantra, irrinunciabile ormai dopo il primo timido tentativo, tira fuori il lato più subdolo e malato di questo magnifico gioco.
Dopo due anni con il presidentissimo, Poldo, emigrato nella regione dello Shenzhen alla ricerca di fortune orientali, in costante e difficoltoso collegamento Skype o chiamata WhatsApp (a suon di 4G andato via come la dignità di queste giornate) abbiamo la ghiotta occasione di riunirci personalmente tutti assieme come quando il nostro unico pensiero era non avere pensieri. Quest’anno mettiamo del pepe alla competizione, dove diamo il benvenuto a 2 nuovi partecipanti portando la Lega dagli storici 8 partecipanti a 10. E’ così che i giovani Mazzo e Busso si aggiungono al citato Poldo, Dave, che sono io, Albero, Francesco, Luca, Gino, Damiano e Quaglia (non l’ha mai, mai, mai comprato Quagliarella)!
Alla regolare competizione del campionato, la collaudata FantaLiga, confermiamo la compresenza delle competizioni Champions League ed Europa League, aggiungendo, perché non ne abbiamo mai abbastanza, la Coppa Italia. Ovviamente sì, ci sono anche le rispettive finali di Supercoppa Europea ed Italiana.
E come i peggiori malati del Fantacalcio che si rispettino, l’asta, tramite l’apposito software di Fantagazzetta (grazie!!), si svolge esclusivamente in modalità RANDOM. Risultato? 14, dico QUATTORDICI ORE. Se mi chiederanno che cosa rappresenta il numero 14 nella storia del calcio, rispondere Cruyff non sarà così scontato.
L’odissea inizia nell’uggioso sabato del 2 di settembre, alle ore diecizerozero. Nella consapevolezza che nessuno, più o meno, ha niente di meglio da fare per tutto il giorno, partono le battaglie a suon di rialzo per accaparrarsi chiunque, coscienti e spaventati dal fatto che, in 10 partecipanti, 250 giocatori veramente buoni, in lista, non ci sono, e devi per forza osare, o arrancare fin dall’inizio nella costruzione della tua squadra che, lo sai, alla fine farà indubbiamente cagare rispetto ai tuoi avversari. Avversari, bastardi, sì. Perché da anni ormai l’amicizia ha una breve durata dal finir di Maggio ai primi di Settembre, il resto non conta. Ci sei solo tu, tu ed i 25 pellegrini che hai portato a casa nell’unico giorno dell’anno con un minimo di senso, il giorno dell’asta.
Si parte in sordina poi tutt’un tratto Ciruzzo Immobile fa scricchiolare le mie casse con un esborso di 261 crediti (su 500 iniziali, rifinanziabili in corso d’opera fino ad un massimo di 800 crediti per squadra) ed è uno dei pochi, pochissimi scossoni che caratterizzano le prime 6 ore di asta. I Nomi, quelli grossi, si celano nella lista, il random quest’anno è infimo come pochi e li lascia lì. Ci si ammazza ad aste improbabili per giocatori ancor più improbabili (ma è solo Settembre). Ne esce che un Amato Ciciretti, che volevo assolutamente nella mia squadra assieme ad Izzo e Berardi per la mia personale Accademia della Crusca, se ne va per una cinquantina di crediti al veterano Poldo assieme ai 100 per il neo rigorista Kessiè, il mio rimpianto Piotr Zielinski se ne va per ben 100 crediti a Busso, Hamsik e Iago Falque per rispettivi 171 e 120 crediti a Damiano, Nainggolan per 197 crediti suonati al novello Mazzo, Kalinic per 151 a Francesco mentre Quaglia decide di investire il 78% del suo budget massimo con l’acquisizione a prezzi da PSG di Dybala, Callejon e Perotti.
Si sanguina.
Le tempie pulsano, gli occhi si gonfiano ma soprattutto le ore trascorrono. Rilanci di 1 credito ragionati anche per 15/20 minuti fra gli insulti degli impazienti (avevano di meglio da fare?) portano Belotti a sposare il progetto Busso prima della sua dipartita galante in nome della f**a, dopo appena 9 ore di asta ha deciso di averne abbastanza ed accettare di buon grado di completare la rosa con i 3 o 4 nomi mancanti il giorno dopo con ciò che la lista avrà da offrire, senza se e senza ma. Rimandato. Higuain banchetta con l’ottima squadra allestita da Luca, Dzeko accetta le lusinghe del campione in carica Gino, Gomez e Mertens si accasano dal redivivo Poldo ed il conteso ed attesissimo Icardi, rigorista, bomber di razza dentro e fuori dal campo,senza coppe, quest’anno consegnerà si-cu-ra-men-te il/i trofeo/i al paziente Albero.
Si ordina una pizza, si guarda l’Italia del basket perché fortunatamente quella calcistica mandata a lezione di spagnolo non siamo riusciti a vederla per problemi di antenna. E si riparte. Perisic si unisce alla mia rosa per soli 75 crediti, Suso sente il forte richiamo milanista di Damiano e per 102 crediti farà le sue fortune. Sono le 22 circa quando i botti sono conclusi. Francesco ci ha già abbandonato da un’ora per far rotta su Milano e raggiungere la dolce metà. Impavido.
Finita qua? Macchè, inizia il giro di scambi e ricambi. Si aggiustano le rose, si ammirano i rispettivi scempi e, da navigati presidenti/allenatori, si inizia a piangere riconoscendo la netta superiorità dell’avversario. Giusto un paio d'ore insomma.
Mi fa ancora male la testa pensare alla giornata trascorsa davanti al computer come co amministratore della lega, ad assegnare giocatori e battere l’asta dal primo all’ultimo giocatore della lista ma che ci volete fare, è sempre la stessa storia.. quest’anno smetto, questo è l’ultimo, basta veramente. Intanto saranno almeno 15 anni che ci vediamo sempre l’anno prossimo e... E’ stato tremendo, ma è stato tremendamente bello. Buon campionato, malati.
Davide - La mia Lega Fantagazzetta
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