Nel corso dell'ultimo decennio, il calcio europeo ha subito una grande rivoluzione tattica, figlia soprattutto del movimento catalano capitanato da Pep Guardiola ed il suo "Barcellona degli invincibili", la squadra che verrà ricordata per sempre come la massima espressione del Tiki Taka alla fine del primo decennio degli anni duemila. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia, ma alcuni dogmi dello stile di gioco peculiare di quel Barcellona sono entrati a far parte di quasi tutti i campionati europei, compresa anche la nostra Serie A, da sempre legata ad uno stile di gioco complessivo molto più reattivo che costruttivo, apoteosi del "catenaccio all'italiana" tanto famoso in tutto il mondo. 

Il calcio, come detto, in questi anni è cambiato e sono ormai numerose le squadre che fanno del possesso palla il loro marchio di fabbrica. Ci sono, quindi, dei calciatori che si trovano spessissimo ad avere il pallone fra i piedi: la loro appetibilità in termini fantacalcistici non può assolutamente essere ignorata, visto che rappresentano una fonte quasi naturale di assist e - ogni tanto - gol, oltre ad essere dei veri e propri animali da statistiche, vista l'ingente quantità di lavoro che si trovano a dover sbrigare.

Non sempre una fitta rete di passaggi si può definire "sterile possesso palla".

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In termini di quantità di passaggi, nessuno in Europa fa meglio di Jorginho: il regista del Napoli di Maurizio Sarri, primo vero erede di Guardiola in Italia (dopo diversi esperimenti interessanti firmati Montella, Paulo Sousa e compagnia), smista verso i compagni l'esorbitante quantità di 95.4 passaggi a partita, con una precisione dell'89.2% (fonte dati Opta). Difficile aspettarsi insufficienze da un calciatore che gestisce così tanti palloni in un modo così efficiente. In Italia c'è solo Napoli sino alla quarta posizione, con Koulibaly, Albiol ed Hamsik rispettivamente a 86.3, 82.7 e 74.2 passaggi per partita, tutti con precisioni superiori all'89%. Per trovare il primo giocatore non azzurro bisogna arrivare a Giorgio Chiellini, a poco più di 70, mentre la palma di miglior passatore va a De Vrij, che, pur con "soli" 44.5 passaggi a partita, arriva ad un ottimo 92.5% di precisione. 

Situazione simile in Inghilterra, dove però è il Manchester City a dominare la classifica con i vari Otamendi, Fernandinho e Silva (90.2, 83.9, 82.6 i valori), mentre il più preciso di tutti è ancora un difensore, sempre del City: il tanto bistrattato Stones arriva addirittura al 96.2% di precisione. Il trend, dopo aver analizzato solo due campionati, è piuttosto chiaro: le squadre che amano tanto palleggiare lo fanno principalmente coi loro difensori, che spesso abbinano quantità a qualità, un binomio perfetto.

I dati raccolti negli altri campionati raccontano, nonostante la presenza di potenze come Barcellona e PSG, di una mole di passaggi leggermente inferiore rispetto alla Premier ed alla Serie A. Il solo Verratti riesce ad avere infatti dei numeri paragonabili ai migliori in campo europeo, con una media di passaggi a partita di 92.4 ed una precisione del 90.7%, mentre tutti gli altri giocatori di Ligue 1, Liga e Bundesliga si trovano al di sotto degli 80 passaggi a partita. Anche gente come Busquets, a testimonianza di quanto sia diverso il Barcellona di Valverde rispetto al recente passato, non va oltre i 71.6 passaggi a partita, mentre solo Toni Kroos riesce a mantenere, seppur con qualche affanno, il passo dei big, con 78.2 passaggi di media e il 92.5% di accuratezza. La Bundesliga sembra essere, da questa indagine, il campionato dove si gioca il calcio meno manovrato d'Europa, visto che la media complessiva dei passaggi è la più bassa di tutte. Sarà forse per questo che è anche il campionato dove si segna di meno?

Ogni fine settimana, i nostri fantallenatori sono chiamati a misurarsi con avversari più o meno forti (e fortunati..), con un unico obiettivo nella mente: la vittoria. Che sia la prima o l'ultima giornata, poco importa. La vittoria è il traguardo che tutti inseguono, anche quando il fantacalcio non è più solo nazionale.

Con l'introduzione delle Euroleghe, lo spettro delle variabili da prendere in considerazione per i fantallenatori è sicuramente più ampio e variegato rispetto a quello della sola Serie A, campionato che in molti conoscono come le proprie tasche.

Uno dei modi principali per mettere ordine in questo caos complessivo è quello di affidarsi ai numeri, spesso freddi e di difficile interpretazione, ma che costituiscono un punto di riferimento importante quando si parte per una nuova avventura. Ed è proprio in questo contesto che lo Stat Corner formato europeo può diventare una risorsa preziosa per tutti i fantallenatori attenti alle statistiche ed alla loro interpretazione.