I cartellini, da sempre, sono nemici dei fantallenatori di tutta Italia: anche solo mezzo punto può fare la differenza fra una vittoria ed una sconfitta. Di cartellini ci siamo già occupati in una precedente puntata di questa rubrica, analizzando quali erano i calciatori più inclini al finire sulla lista dei cattivi. Un altro dato che è interessante analizzare è quello del numero di tackle medi a partita dei singoli calciatori, dato che, incrociato opportunamente con il numero di sanzioni ricevute, può far capire quanto siano efficaci, in media, gli interventi dei nostri prescelti. Va da sè, poi, che saranno sicuramente più appetibili difensori e centrocampisti capaci di vincere il maggior numero di tackle possibili, mentre saranno assolutamente da evitare tutti quei calciatori con un rapporto tackle vinti/cartellini piuttosto basso. 

Grazie ai dati forniti da Opta (su cui si base l'algoritmo che svolge, settimana per settimana, il calcolo che produce in output il voto di ogni singolo calciatore), è possibile andare a vedere, campionato per campionato, quali sono le migliori individualità dal punto di vista dei tackles effettuati per partita.

In Serie A svettano sopra tutti due giovani in rampa di lancio: Niccolò Barella e Lucas Torreira, che effettuano, rispettivamente, 3.0 e 2.9 tackle a partita. C'è però una grande differenza fra i due in termini di sanzioni disciplinari: Barella ascrive al suo curriculum la bellezza di 9 gialli e 1 rosso, mentre Torreira ha rimediato sin qui solo 4 ammonizioni, pur con un numero di tackle complessivi molto simile. Ciò si traduce in una maggiore efficacia dei tackle del doriano, che infatti ne vince di più in termini percentuali ed offre quindi globalmente una prestazione statistica migliore.

In Premier League si trova uno dei migliori incontristi, in termini puramente statistici, dei cinque maggiori campionati europei: è Wilfried Ndidi, che effettua la bellezza di 4.1 tackle a partita (116 dall'inizio del campionato) con un'ottima percentuale di successo e sole 5 ammonizioni. Dietro di lui N'Golo Kantè, ex giocatore del Leicester ed ora pilastro del Chelsea di Antonio Conte, che si ferma a 3.4 tackle a partita e 3 cartellini gialli, dimostrando un'efficienza ed efficacia nei contrasti invidiabile. 

Molto interessante è il terzetto che si trova sul podio della Liga, con FIlipe Luis, Casemiro e Saul Niguez (che si dimostra molto di più di un centrocampista di qualità) rispettivamente a 4.1, 3.9 e 3.8 contrasti per partita. Come prevedibile, nella top 3 si trovano due calciatori dell'Atletico Madrid del Cholo Simeone, una delle squadre più aggressive d'Europa, ed il pilastro del centrocampo del Real Madrid, fondamentale proprio per la sua fase difensiva.

In Bundesliga sono da rimarcare le prestazioni di Kramer, centrocampista in forza al Borussia Mönchengladbach e autore di 3.3 tackles a partita con solo un cartellino giallo all'attivo (ed elevata percentuale di contrasti vinti, dato statistico sempre molto interessante per i centrocampisti difensivi), e Arturo Vidal, che tallona il tedesco a 3.2 tackles per partita, conditi da cinque gialli.

In Francia il calciatore più avventuroso è Fabinho, capitano del Monaco e passato ormai in pianta stabile dalla fascia destra al cuore del centrocampo, che si concede 3.6 tackle a partita (6 ammonizioni). Alle sue spalle l'eterno Dani Alves, sempre sulla cresta dell'onda con i suoi 3.2 tackle a partita (6 ammonizioni ed 1 espulsione per lui). 

Complessivamente si può quindi vedere come i calciatori che effettuano il maggior numero di tackle siano tutti piuttosto ambiti a livello fantacalcistico, visto che le loro valutazioni scendono raramente al di sotto della sufficienza data la discreta efficacia con cui riescono ad intervenire sul pallone, evitando sanzioni ed aggiungendo un altro piccolo mattone statistico alla loro prestazione. Il malus è chiaramente sempre dietro l'angolo e bisogna tenere opportunamente conto di tutti questi dati prima di pensare se e quando schierarli, ma il rendimento potenziale è comunque elevato: un gioco che sembra valere la candela.

Classico esempio di tackle non particolarmente redditizio da un punto di vista statistico.

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Ogni fine settimana, i nostri fantallenatori sono chiamati a misurarsi con avversari più o meno forti (e fortunati..), con un unico obiettivo nella mente: la vittoria. Che sia la prima o l'ultima giornata, poco importa. La vittoria è il traguardo che tutti inseguono, anche quando il fantacalcio non è più solo nazionale.

Con l'introduzione delle Euroleghe, lo spettro delle variabili da prendere in considerazione per i fantallenatori è sicuramente più ampio e variegato rispetto a quello della sola Serie A, campionato che in molti conoscono come le proprie tasche.

Uno dei modi principali per mettere ordine in questo caos complessivo è quello di affidarsi ai numeri, spesso freddi e di difficile interpretazione, ma che costituiscono un punto di riferimento importante quando si parte per una nuova avventura. Ed è proprio in questo contesto che lo Stat Corner formato europeo può diventare una risorsa preziosa per tutti i fantallenatori attenti alle statistiche ed alla loro interpretazione.