Dopo il trionfo ad Euro 2020, la Nazionale di Mancini dovrà conquistare la qualificazione ai prossimi Mondiali. Fondamentali le tre sfide durante questa sosta contro Bulgaria, Svizzera e Lituania. Oggi ha parlato in conferenza stampa Roberto Mancini, con un diktat abbastanza chiaro. La vittoria dell'Europeo non è un punto di arrivo, questa squadra ha ancora margini di miglioramento in vista dei Mondiali: "Come Nazionale possiamo migliorare da qui al Mondiale, ma prima dobbiamo qualificarci. Dobbiamo stare attenti perché giochiamo contro calciatori che hanno già disputato 8-9 partite di campionato. L'importante ora è qualificarsi".

Italia, rischio appagamento? La risposta di Mancini

"Noi iniziamo e incontriamo squadre che hanno già 8-9-10 partite nei loro campionati. Non credo nell'appagamento, questi ragazzi hanno sempre preso tutte le partite al massimo, giocarle bene e vincere. Per farlo devi sempre essere concentrato. La Nazionale può essere un modello e deve dimostrare che gli italiani hanno qualità enormi, basta dargli la possibilità di esprimersi anche rispetto a campioni stranieri affermati".

Su Kean e Donnarumma

"Moise l'abbiamo lasciato a casa con enorme dispiacere, ma dicendogli che sarebbe tornato. Deve giocare, giocare bene e comportarsi da professionista. Donnarumma non sta giocando solo perché è arrivato un po' in ritardo rispetto agli altri giocatori del PSG, solo per questo".

Su Zaniolo e Pellegrini

"La vittoria a Euro 2020 è merito di tutto il gruppo che ci ha portato fino a là, quindi va esteso anche a chi non ha potuto esserci. Sono tutti giocatori forti che stanno migliorando, per quanto riguarda Zaniolo è importante che stia bene poi un ruolo glielo troviamo".

Pallone d'Oro a Jorginho? Il parere di Mancini

"Penso che Jorginho merita il pallone d'Oro. Sta facendo tanto bene da anni e quest'anno ha vinto tutto quello che poteva vincere. Se lo merita".

Su Scamacca e Insigne centravanti

"Insigne può fare il centravanti, l'ha fatto anche con noi durante qualche partita. Scamacca? Ha caratteristiche diverse rispetto agli altri attaccanti, l'ho chiamato perché vogliamo conoscerlo meglio".

Italia, cambieranno le gerarchie? 

"No, non abbiamo gerarchie. Noi dobbiamo avere in campo i giocatori che stanno meglio e ci sono giocatori che fanno parte di questo gruppo dal primo giorno. Chi è qui ora è giusto che sia qui. Ci sono tre partite, vedremo di volta in volta. Lazzari non è venuto per un problema e stiamo valutando di chiamare Calabria. Ma non è solo lui, valutiamo anche altri ragazzi ma non possiamo chiamarne 40. Calabria sta giocando bene da diverso tempo e rientra nel nostro giro anche se l'abbiamo chiamato una sola volta, ora probabilmente lo chiameremo. Ma ce ne sono anche altri".