Tre anni dopo è tutta un'altra Italia, il progetto giovani di Roberto Mancini ha riportato il sorriso in azzurro, ma la ferita è ancora fresca. E ironia della sorte, il terzo anniversario della notte più nera per il calcio italiano arriva di venerdì 13: oggi sono tre anni da Italia-Svezia, l'incubo che continua a tormentarci, anche a più di mille giorni di distanza.

Ventura e l'incubo Svezia

Era il 13 novembre del 2017 e l'Italia di Gian Piero Ventura non andava oltre lo 0-0 contro la Svezia a San Siro: niente pass per Mondiali di Russia, un mondiale senza Italia dopo 60 anni. Esonero inevitabile per il ct dello storico fallimento, e processo per tutti. Zero gol in 180' contro i non irresistibili scandinavi nel playoff che doveva portarci in Russia, e invece ci portò a uno dei punti più bassi raggiunti dalla nostra Nazionale.

Italia-Svezia, non bastò San Siro

C'erano i tifosi, allora. San Siro era tutto esaurito per spingere l'Italia alla rimonta, dopo la sconfitta per 1-0 dell'andata a Stoccolma, con gol di Jakob Johansson. Una Svezia già senza Ibrahimovic si difese con ordine e nulla più, a mancare furono gli azzurri, come in tutta la seconda fase delle qualificazioni, terminate alle spalle della Spagna. Il copione della partita fu bizzarro quanto drammatico: Insigne in panchina per tutti i 90 minuti, Chiellini a crossare più di Darmian e Florenzi a tirare più di Immobile. Uno schiaffo alla storia della Nazionale quattro volte campione del mondo, che da allora ha avuto il carattere di rialzarsi. Ma tre anni dopo, in questo venerdì 13, quella serata fa a San Siro fa ancora malissimo.

Italia-Svezia, il tabellino di allora

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Italia-Svezia (Getty Images)
Italia-Svezia (Getty Images)