La Croazia di Luka Modri?, la Danimarca di Christian Eriksen, due giocatori chiamati a scrivere la storia, due nazioni che non possono mancare l'appuntamento con la gloria. È il Mondiale dei colpi di scena e dei brividi, delle simil outsider e dei sogni che possono tramutarsi in realtà. È il Mondiale delle responsabilità e non è un caso che allo stadio stadio Nižnij Novgorod la tensione sia palpabile, sentita, dai 22 in campo e da ognuno dei 43.319 spettatori sugli spalti. 

Prima il Lijepa naša domovino (La nostra bella Patria) croato, poi è il turno del Der er et yndigt land (C'è una terra adorabile). È tutto pronto, inizia il primo tempo. Passa 1' solo minuto e la Danimarca passa: rimpallo in area di rigore, palla per M. Jorgensen che calcia senza troppe pretese, trovando la goffa respinta di Subasic con palla che si insacca nell'angolo alla destra dell'estremo difensore croato. La Croazia non demorde e trova subito la reazione: Vrsaljko dalla destra si accentra, il tentativo offensivo termina sui piedi di Kjaer che spazza goffamente sul compagno Christensen, rimpallo per Mario Mandzukic e palla in rete alle spalle di un incolpevole Schmeichel. Dopo 4' è 1-1. Insiste la Croazia sull'asse di destra, ancora con Vrsaljko che duetta con Modric ma l'azione si conclude con un nulla di fatto. Calano i ritmi e la successiva vera azione dei croati si concretizza solo alla mezzora con un'azione prolungata con Perisic e Schmeichel protagonisti, ma alla fine il tiro dell'esterno interista termina alto. Sul capovolgimento di fronte, Eriksen trova il fondo, ma il suo cross è bloccato da Subasic in presa alta. SI teme il peggio per Mandzukic dopo uno scontro, ma scivola via il primo tempo e dopo 1' di recupero termina la prima frazione di gioco sul parziale di 1-1.

Nella ripresa si riparte con un cambio, fuori Christensen dentro il centrocampista dell'Ajax Lasse Schøne. Cambiano gli interpreti, ma non il copione, con la Danimarca che si limita alle ripartenze e la Croazia che fa la gara senza riuscire a rendersi mai particolarmente pericolosa. Il match è vibrante , ma sono evidenti le difficoltà delle due compagini negli ultimi venti metri. Dal quarto d'ora al 20' si anima il match, prima Poulsen semina il panico nella trequarti avversaria, non trovando il tocco finale per un compagno, poi è il turno di Delany, ma l'azione personale è vanificata da Braithwaite; infine ci prova Rebic, con Schmeichel che libera l'area coi pugni. Dal minuto 80' in poi, dopo la girandola di cambi, le squadre sembrano cercare solo i supplementari e si smette sostanzialmente di giocare, a parte qualche sussulto della Croazia che trova con Pivaric il "colpo da 3" a 4' dalla fine ma Jorgensens chiude in corner. Sugli sviluppi di un corner ci prova Braithwaite con poca fortuna, a 30'' dalla fine, con altrettanta poca fortuna. È l'ultimo sussulto, dopo 3' di recupero, si va ai supplementari.

Tempi supplementari che iniziano con la Danimarca in avanti, ci prova Poulsen ma è contrastato da un instancabile Mario Mandzukic e l'azione sfuma. Modric prova ad accendere i suoi, ma a parte Mandzukic l'assistenza è poco e la Croazia tira i remi in barca. Con pochi sussulti e dopo 1' di recupero termina la prima mini-frazione. Nel secondo tempo supplementare i ritmi si alzano subito, ci prova Kovacic con poca fortuna e replica il neo entrato Sisto, ma le difficoltà delle due squadre negli ultimi venti metri continuano ad essere palesi e le azioni davvero pericolose faticano a concretizzarsi. Ci prova ancora Sisto, con il suo destro che termina di poco a lato e con l'uscita dal campo di Mandzukic in favore di Badelj terminano i cambi per entrambe le nazionali. Quando tutto sembra voler dire calci di rigore, Rebic scatta a tu per tu con Schmeichel, lo salta ma trova l'incredibile intervento di N. Jorgensen che lo atterra, calcio di rigore e Modric dal dischetto: i colpi di scena non terminano qui e Schmeichel, sotto gli occhi incantati del padre blocca un pallone che la Danimarca tutta spinge tra i suoi guantoni. L'opportunità croata è in fumo, restano solo i calci di rigore, che seguono la serie elencata di seguito e non lasciano spazio a ulteriore commento alcuno:

RIGORI

Croazia

1)  Badelj sbaglia 2) Kramaric segna 3) Modric segna 4) Pivaric sbaglia 5) Rakitic segna

Danimarca

1) Eriksen sbaglia 2) Kjaer segna 3) Krohn-Dehli segna 4) Schøne sbaglia 5) N. Jorgensen sbaglia

Crozia-Danimarca 1-1 (3-2 d.c.r.)

TABELLINO

Croazia (4-3-3): Subasic 7; Vrsaljko 6.5, Lovren 6, Vida 6, Strinic 5.5 (81' Pivaric 4.5); Rakitic 6.5, Brozovic 5.5 (71' Kovacic 6), Modric 6; Rebic 6.5, Mandzukic 7 (108' Badelj 4.5), Perisic 5 (97' Kramaric 6.5). All. Zlatko Dali? 6.

Danimarca (3-4-3): Schmeichel 8; Kjaer 6.5, Christensen 5.5 (46' Schøne 5), M. Jørgensen 7; Dalsgaard 6, Delaney 6 (98' Krohn-Dehli 6.5), Eriksen 5, Knudsen 6; Poulsen 6.5, Cornelius 5 (66' N. Jorgensen 5), Braithwaite 5.5 (106' Sisto 6). All. Åge Hareide 6


BONUS E MALUS

GOL FATTI: 1' M. Jørgensen (D); 4' Mandzukic (C);

GOL SU RIGORE:

GOL SUBITI: Subasic (1); Schmeichel (1)

RIGORE PARATO: Schmeichel

RIGORE SBAGLIATO: Modric

ASSIST: Clicca qui per l'analisi assist.

AUTORETI:

GOL DECISIVO PAREGGIO: Mandzukic

AMMONIZIONI: M. Jørgensen

ESPULSIONI: