Ritirato da pochissimo dal calcio giocato, dopo la metà di stagione alla Casertana, Antonio Floro Flores ora studia cosa fare da grande, nella sua casa a Udine, e ha parlato con noi anche di questo momento di difficoltà del paese, in cui si intravedono però quei miglioramenti che fanno ben sperare: "Sto a casa con i bambini e mi godo questo tempo con loro. Ora sto facendo una passeggiata nei boschi con mia moglie e mia suocera. Durante la giornata mi alleno un po', gioco con i figli, vedo qualche film, faccio anche un po' di sano cazzeggio. Diciamo che nell'ultimo periodo il fatto di poter uscire più di prima senza tutte le limitazioni ti aiuta tanto".

Come vedi la possibile ripresa del campionato di Serie A?

"Mi sembra tutto una follia, anzi, una pagliacciata; non si capisce davvero niente con tutte le cose che si dicono. E' inutile tenere fermo un campionato quando chiunque può andare al parco a correre e camminare senza alcun problema. Ci vedo quasi una sorta di punizione per via della solita questione che i calciatori sono una categoria privilegiata, soprattutto per quanto riguarda il problema etico dei tamponi e via dicendo. Per me innanzitutto di certo conta la salute e il rispetto massimo dei morti durante questa epidemia, ma tenere fermo il calcio non è che risolva questo problema. Io credo che in sicurezza, ma il campionato vada ripreso, anche per dare un po' di distrazione alla gente, che così potrebbe vedere le partite in Tv e passare delle giornate diverse. E soprattutto così si farebbe ripartire un po' l'economia perché sappiamo che il calcio è la terza azienda in Italia e dà lavoro a tantissime famiglie".

Quindi vedi un po' troppa rigidità?

"Sì, basta pensare alla regola del protocollo, sempre ben ribadita dal Ministro Spadafora, che dice di fermare l'intera squadra se c'è un solo contagiato. Si capisce che con questa prospettiva, il rischio di nuovo stop del campionato è altissimo. Però, ripeto, se hai dato la possibilità alle persone di andare in giro liberamente per il Comune e per la Regione, sai bene che c'è il rischio che ci siano asintomatici e che ci sia contagio. In sostanza io non sono né per la chiusura del campionato, né per la ripartenza, ma sono soprattutto per la chiarezza. Bisogna decidere, e farlo in maniera trasparente".

Floro Flores esulta dopo un gol con la maglia del Genoa (Getty)

Se il campionato ripartisse, vincerebbe sempre la Juventus?

"Credo che se la Lazio ripartisse con la stessa grinta e la stessa qualità, sarebbe una bella sfida per la Juventus. Ovviamente ci sarebbero tante incognite, e per questo direi di stare attenti anche all'Inter, che è a sei punti ma non è tagliata fuori completamente dalla corsa. Era un bel campionato quest'anno, peccato che si sia interrotto, e se ripartirà il tutto vedremo come andrà a finire".

Per quanto riguarda la Serie C, per il Bari sarebbe una beffa se tutto venisse confermato?

"Sicuramente sì, per me il Bari merita molto di più di dove sta, per la piazza, il blasone, gli spettatori e il club. Con tutto il rispetto del Carpi, è una squadra che merita ampiamente la B, anche perché è una squadra che in C ha investito più di tutte. Se poi confermeranno la decisione della media punti e non del merito sportivo, sarà così, anche se per me non è giusto, visto che in campo se la stava giocando alla grande".

Nello stesso anno ad Arezzo, sei stato allenato da Conte e Sarri. Ti aspettavi questa carriera per loro?

"A essere sincero Conte assolutamente sì, mentre Sarri no, ma non per demerito, più perché lui era, come dire, avanti rispetto agli altri. Giocava un calcio che si gioca ora, e che a quei tempi era malvisto. Lui ha sempre giocato palla a terra, partendo da dietro e senza buttarla mai, mentre in quel periodo si giocava più palla lunga e pedalare. Questo lo ha penalizzato all'inizio e aiutato invece negli ultimi anni, dopo l'avvento di Guardiola e compagnia; discorso simile che faccio per De Zerbi. Conte è sempre stato un trascinatore unico: andavi in campo sapendo tutto quello che dovevi fare e riusciva a tirare fuori da ogni singolo giocatore il massimo possibile. In questo il fatto di aver giocato nella Juve, vincendo tanto, lo ha aiutato". 

Di Natale e D'Agostino festeggiano il gol di Floro Flores (Getty)

Parlando di fantacalcio, ci hai mai giocato?

"No, mai, assolutamente, perché io rosico davvero troppo. Sono uno che deve vincere sempre, e perdere mi fa impazzire, per questo sono convinto che se avessi giocato al fantacalcio non avrei mai portato a termine una stagione. Per farti capire, io mi arrabbio di brutto quando perdo a carte con i miei figli, e magari qualche volta per vincere baro pure contro di loro (ride, ndr), quindi il fantacalcio non poteva essere il mio gioco".

Hai mai ricevuto messaggi sui social?

"Mamma mia, continuamente. Era stressante come situazione, però, nonostante questo, tengo in altissima considerazione il gioco del fantacalcio perché ha dato un motivo ai ragazzi di seguire il calcio senza dover necessariamente spendere soldi in schedine e scommesse varie. Poi è un gioco che si fa in amicizia e che aiuta anche a divertirsi insieme. Tornando ai messaggi, erano continui ma devo dire che ti faceva piacere vedere che in tanti avevano puntato su di te".

Hai mai avuto compagni che ci giocavano?

"Sì, soprattutto i più giovani. Loro, a Caserta, a Bari, ci giocavano spesso e quando eravamo in trasferta stavano sempre lì a guardare le partite assieme e a sperare che gli segnasse il loro giocatore. Negli ultimi anni nelle serie minori mi è capitato tante volte che i ragazzi mi dicessero che era un onore giocare con me che magari qualche anno prima mi avevano preso al fantacalcio".

Ipoteticamente, se dovessi scegliere un giocatore per ruolo a oggi chi prenderesti?

"In porta sicuro Donnarumma, mentre in difesa non rinuncerei a Koulibaly, che è comunque una garanzia. A centrocampo mi piacerebbe avere Pjanic, mentre in attacco dire Ronaldo sarebbe troppo facile. Se non lui, probabilmente direi Lautaro Martinez, che sta dimostrando grande qualità".

E un paio di giovani su cui punteresti?

"Mi piace tantissimo Zaniolo: peccato si sia fatto male. Lui ha grande passo, tecnica, lo reputo un giocatore già completo. E poi, forse sarà banale, dico Tonali, che ormai è una certezza più che una scommessa. Ha grande personalità e sa giocare il pallone".

Pirlo ha detto di Tonali che è anche più completo di lui.

"Ha detto una grande cagata (ride, ndr). Come dire che un giovane è più forte di Maradona o di Messi, con tutto il rispetto dovuto. Penso lo abbia detto per dare uno stimolo al ragazzo; campioni di quel genere ne nascono raramente".

Floro Flores urla dopo un gol con la maglia del Chievo (Getty)

In ultimo, cosa farai da grande?

"Sto facendo il corso da allenatore e mi piacerebbe tanto allenare. Poi dovrò capire, quando avrò la possibilità, se sarà la mia strada o se sarà meglio stare a casa con i figli. Io già da quando giocavo avevo la passione per allenare, però so che giocare per se stesso è più facile che valutare 25 giocatori e cercare di renderli tutti felici. Tutto quello che ho fatto nella vita, l'ho fatto per passione e se questa ci sarà, lo farò con tutte le mie forze, ma mantenendo la lucidità e la consapevolezza di saper dire no se capirò che non sarà una cosa che fa per me. In tanti ci provano e si ostinano anche se non lo sanno fare, e magari poi danno la colpa alla sfortuna. Non è così: la fortuna è una cosa che ti costruisci col lavoro e con le capacità. Se sei bravo, vai avanti e se non sei bravo devi lasciare spazio agli altri. Io ci proverò con tutto me stesso e poi vedrò".