L'annuncio di Antonio Conte è arrivato. La reazione social c'è stata, i video di Inter Media House - prima, vera, vincitrice del nuovo corso nerazzurro - pure, e l'incontro con mr. Zhang Jindong, boss di Suning, è già stato calendarizzato. Insomma, l'era Conte è pronta ad iniziare, un percorso che inevitabilmente segnerà le proprie differenze rispetto a quello, durato due anni e che per due volte ha portato il club all'obiettivo Champions League, targato Luciano Spalletti.
A partire, come giusto che sia, dai giocatori che andranno a comporre la nuova Inter, finalmente libera dai vincoli del FPF e potenzialmente protagonista del mercato.
IL MODULO - Dipenderà inevitabilmente dalle risorse a disposizione. Di base, però, Conte ha sempre prediletto una solida base difensiva a 3 giocatori. Sia alla Juve che in Nazionale, e poi ancora al Chelsea, quando ha potuto il tecnico oggi nerazzurro ha preferito uno schieramento difensivo che potesse contare su 3 solidi difensori, capaci anche di avere una certa dimestichezza con la fa se di uscita palla al piede. Tre profili, senza troppi giri di parole, quali quelli rispondenti ai nomi di Skriniar, De Vrij e Godin.
E il resto della squadra? Conte ha sia giocato 3-4-3, ad esempio nel suo fortunato, primo anno al Chelsea, ma soprattutto a 5, sia con la Nazionale che con la Juventus. E' anche vero che in passato, nei suoi primi anni da allenatore professionista, il tecnico sembrava essere un'integralista del 4-2-4, modulo che, nonostante possa dipingersi meglio sulle vesti attuali nerazzurre, difficilmente verrà riconfermato e provato con una certa insistenza nel ritiro estivo.

IL CENTROCAMPO - Il reparto, per certi versi, su cui rimane più complicato fare previsioni. Quasi sicuramente arriverà Barella, doppione soltanto all'apparenza di Nainggolan. Per certi versi, Conte rivivrà i fasti di Vidal e Pogba, con Brozovic nelle vesti di Pirlo. Quella Juve costruì la sua fortuna proprio lì, la speranza nerazzurra è che quanto vissuto a Torino possa ripetersi all'Inter. E sulle fasce? La sensazione è che qualche nome segreto di mercato non sia stato ancora fatto. Al Chelsea una pedina come Hazard e l'abbondanza di esterni affidabili spinse il tecnico sul 3-4-3, l'impressione è invece che all'Inter, considerando lo scarso numero di terzini e ali offensive, Conte possa preferire uno schieramento largo a 5. A sinistra, peraltro, potrebbe esserci proprio quell'Asamoah che il tecnico utilizzava già alla Juventus, anche se non è da sottovalutare il fatto che Perisic possa restare: contro l'Empoli il croato ha giocato terzino, ma a prescindere dal singolo episodio sono note le qualità di sacrificio di un giocatore che potrebbe fare un ulteriore salto da esterno a tutta fascia. Dall'altra lato del campo l'opzione più probabile, ad un'apparente quanto semplicistica analisi costi-benefici, è Moses, titolare nell'annata dello scudetto al Chelsea e finito un po' nel dimenticatoio nelle ultime due stagioni. All'Inter potrebbe ritrovare la sua dimensione.
ICARDI O NON ICARDI? - La domanda è quella, ma tutto sommato, pur con una inevitabile dose di approssimazione, pare sia legittimo volgere uno sguardo all'Inter del futuro senza Maurito, virtualmente congedatosi dal pubblico di San Siro con l'ultima contro l'Empoli. L'obiettivo n.1 è Dzeko, ed in attesa di capire quanto Lukaku possa essere una reale alternativa o comunque un profilo valido per il regime del mercato nerazzurro, Lautaro Martinez potrebbe essere un profilo ideale da scegliere come seconda punta, in grado di unire il gioco tra i reparti e riuscire a dare maggior peso al centravanti di riferimento. Più lontana, al momento, la suggestione Alexis Sanchez.