Juan Cuadrado predica calma. Il laterale destro della Juventus, in vista del finale di stagione e tornato dall'infortunio di qualche settimana fa, ha parlato della stagione bianconera e non solo a margine dell'evento web "La sfida del Covid nello Sport". Di seguito le sue dichiarazioni principali.

Sul Coronavirus

"È un momento particolare per tante persone. Noi come calciatori stiamo spesso fuori casa, io ho potuto conoscere meglio la mia famiglia e i miei figli. Anche se è stato difficile per molti, per me è stato bello. Il calcio? Non è lo stesso ma la cosa più importante è la salute. Anche i più giovani perché sono quelli che escono di più. L’effetto dello stadio vuoto è brutto, i tifosi sono la nostra carica. Ma siamo professionisti e dobbiamo cercare di fare sempre le cose nel migliore dei modi. Credo che piano piano potremo avere qualche tifoso allo stadio. Quando ho scoperto di essere positivo al Covid ero molto tranquillo. Ero asintomatico e potevo fare tantissime cose. È stato difficile perché vedere i miei compagni giocare e non potevo darli una mano. In quel periodo mi sono riposato fisicamente e spiritualmente. Ho sempre avuto il modo di allenarmi".

Sulla stagione della Juventus

"Pirlo sta facendo un grandissimo lavoro, non è facile arrivare in un top club. Ci sono cambiamenti e giocatori nuovi, dobbiamo avere pazienza. Non è colpa sua, siamo noi che andiamo in campo. Noi abbiamo perso dei punti che non dovevamo e per questo ci troviamo in questa situazione. Dobbiamo crederci fino alla fine e provare a fare più punti possibile. Obiettivo? Vincere queste ultime partite e cercare di stare nei primi posti per raggiungere la Champions. La finale di Coppa Italia è importante visto che siamo usciti dalla Champions".

Sulla Champions

"È il calcio, la gente pensa sia facile ma non lo è mai. Quando non raggiungi un sogno non è perché sei scarso. Bisogna lavorare finché non ce la fai. Continueremo a farlo e sperare che tocchi a noi. Sono fiducioso che essendo una grandissima squadra potremo riuscirci".

Su Ronaldo

"Ronaldo alla Juve? Non ci credevo. Sono contento che sia nella mia squadra. Quando gli ho dato il 7? Per me non era importante, per me conta giocare. È più importante dare che ricevere".

Cuadrado (Getty)
Cuadrado (Getty)