Claudio Ranieri lancia la Roma. Intervistato dalla "Gazzetta dello Sport", l'ex allenatore giallorosso è tornato a parlare del mercato e della stagione dei capitolini, credendo non solo alla Champions ma anche al sogno scudetto per la squadra di Mourinho.
Sulla classifica
«È una Serie A bellissima, ma se si ricorda io lo avevo già pronosticato. Vedere sei squadre appaiate al vertice, e poi Inter, Juventus e Fiorentina subito dietro, dà adrenalina a una stagione che già di per sé si preannuncia avvincente. Sarà come l’ultima gara di Formula Uno della scorsa stagione tra Hamilton e Verstappen: sosta e si ricomincia. E vediamo chi vince allo sprint. Adesso ci saranno tante partite ravvicinate e poi la sosta per il Mondiale. Sono componenti diverse che renderanno unico questo campionato, un po’ come quello che successe nella stagione del Covid, che alla fine forse penalizzò la Lazio, che era lanciata prima dello stop. In pratica, dopo il Qatar, bisognerà fare due preparazioni: una per quelli che sono andati al Mondiale e l’altra per quelli che sono rimasti in sede. L’allenatore e il suo staff avranno un ruolo fondamentale in tutto questo. Sarà tutto nuovo, perché manifestazioni del genere si sono giocate sempre d’estate e chi vi partecipava sapeva che poi sarebbe andato in vacanza. Invece stavolta si ricomincia. Anzi, si entra proprio nella fase più calda della stagione, e anche chi avesse vinto o fatto bene non può permettersi di staccare la spina, come accadeva in passato».
Sulla Roma
«José potrà tenere i suoi vicino, senza neppure il rischio che corrano infortuni. Per un allenatore è senz’altro una cosa positiva, anche se mi lasci dire, da italiano, che la Nazionale che non partecipi al Mondiale è senz’altro una cosa triste».
Sul mercato
«Ci sono dei conti da far quadrare e non si possono correre dei rischi. E poi c’è da dire che giallorossi e bianconeri hanno fatto un gran mercato. Pensi a Pinto che, spendendo solo 7 milioni per Celik, ha portato a casa tanti campioni. Peccato per l’infortunio di Wijnaldum, ma è arrivato Camara, senza contare Belotti, tipico giocatore che può piacere ai tifosi. Perché corre, pressa, lotta su ogni pallone. È ciò che la gente vuole dai propri beniamini. Sta anche in questo la bellezza del calcio, oltre che nell’incertezza del risultato».
Sullo scudetto
«Occhio però anche alla Lazio, che è partita bene come l’Atalanta, che si sta rifondando in fretta, così come il Torino. Ovviamente, col passare delle giornate la classifica si sgranerà, ma la lotta per lo scudetto è aperta a tanti. Anche la Roma? Come no. I Friedkin mi piacciono perché lavorano bene e in silenzio. Non sottovalutate però la sfida col Monza. Non dia retta alla classifica, perché stanno costruendo una bella squadra. Mi ricorda il mio primo Chelsea. Con Abramovich costruimmo la squadra a campionato in corso e per assestarci ci volle un po’, ma alla fine arrivammo secondi in campionato dietro l’Arsenal e in semifinale europea. Fatte le debite proporzioni il club di Berlusconi può risalire. E hanno fatto bene a confermare Stroppa».