Settimana importante per l'Inter e per Mancini, attesa da un impegno solo apparentemente facile, in casa contro il Parma. Alla Pinetina la sosta potrebbe restituire Nagatomo al servizio del mister: il giapponese, in ripresa dall'infortunio, verrà valutato nei prossimi allenamenti dallo staff nerazzurri. Contro il Parma recupererà di certo Santon, frenato dall'influenza contro la Samp ed impegnato, molto probabilmente dal 1', domani in maglia azzurra contro l'Inghilterra.
Indisponibili Kuzmanovic, Dodò e Jonathan, squalificato Vidic, da valutare Kovacic che con la Nazionale croata ha lamentato un fastidio al ginocchio. In attacco, contro il non certo insormontabile blocco difensivo ducale, non ci sarà Maurito Icardi: un'occasione persa per i suoi fantallenatori, che speravano potesse scatenarsi contro Mirante & co., un'occasione da non fallire - che potrebbe anche essere l'ultima - per Lukas Podolski e, di rimando, per chi l'ha acquistato speranzoso a gennaio.
Sarà al centro dell'attacco, affiancato da Palacio, il tedesco. A cui restano ormai davvero poche chances per convincere i nerazzurri a riscattarlo: un'ipotesi, ad oggi, più che mai remota. A giugno Thohir dovrebbe sborsare difatti ben sette milioni di euro all'Arsenal per tenersi il campione del mondo, che sinora non è mai neanche andato in gol. Podolski potrebbe quindi tornare in Premier e, successivamente, esser ceduto a titolo definitivo: magari in patria. In attesa di conoscere il suo futuro, intanto, Lukas si gode le buone prestazioni con la casacca tedesca, dove Low continua a dargli fiducia - ricambiato - e chiede a Mancini di maggiorare il suo impiego in campo.
E non è l'unico: direttamente dal ritiro teutonico, anche l'ex centravanti del Milan Oliver Bierhoff, oggi dirigente della Federcalcio e capo delegazione, dice la sua sul momento del 30enne di Gliwice. "Lukas è un ragazzo emotivo, che ha bisogno di sentire gran fiducia attorno a sé e trovare continuità per rendere al meglio. Quando ho saputo che sarebbe andato a Milano per sei mesi sono stato male per lui", ha spiegato l'ex attacante, ribadendo alla Bild che "deve sentirsi in famiglia e vivere in un ambiente rilassato per fare bene". Critiche costruttive, quindi, ma anche ben mirate: l'Inter non va bene per Podolski. E viceversa.
Lui, intanto, si prepara ad una delle ultime occasioni da titolare che rischia di avere a Milano. Con una certa determinazione: "Le critiche ci saranno sempre da parte dei media italiani. Cosa dovrei fare? Scavarmi la fossa, abbattermi e smetterla con il calcio?", ha urlato a gran voce, dopo il gol realizzato per la gioia di Low all'Australia. Ora deve ripetersi. Per sperare di far ricredere Mancini, Bierhoff, ed anche i fantallenatori che hanno creduto in lui.