E' attualmente infortunato, anche se quello con cui si ritrova a fare i conti oggi non è l'infortunio più grande della sua carriera. #AskMontolivo organizzato dal Milan, e con protagonista proprio il capitano, che ha ricordato i suoi esordi fino ad arrivare all'atmosfera respirata in rossonero.
HO SCELTO IL 18 PERCHE'... - "Ho scelto il numero 18 perchè è legato alla mia data di nascita. In tutte le squadre in cui sono andato poi, Atalanta, Fiorentina e Milan, ho sempre trovato il 18 libero e quindi era forse destino che tenessi sempre questo numero".
I SACRIFICI CHE HO FATTO - "Per arrivarci ho faticato tanto, quando hai una certa età e sei adolescente per poter inseguire questo sogno devi fare tanti sacrifici: guardandoti indietro adesso pensi che li hai fatti volentieri, ma in quel momento fai fatica, soprattutto a frequentare gli amici la sera. Ma ripeto, guardandomi indietro sono cose che ho fatto volentieri e le rifarei tutte".
IL MOMENTO PIU' BRUTTO - "Il momento più difficile per me da calciatore è stato l'infortunio pre mondiale, quando in amichevole contro l'Irlanda mi sono rotto la tibia tre giorni prima proprio della partenza: è stata una bella botta, sia fisicamente che moralmente, ma l'ho superata bene. Quando è nata mia figlia Mariam, invece, è stata un'emozione fantastica, tutti i genitori sanno di cui sto parlando: è stato un momento indimenticabile, una gioia immensa e il coronamento della bella storia con mia moglie".
L'ATMOSFERA AL MILAN - "Credo che qui al Milan ci sia un'atmosfera particolare, che forse non ho trovato nelle altre squadre in cui sono stato. Anche se devo essere sincero: l'Atalanta è la squadra in cui sono cresciuto a livello di settore giovanile e ha un posto speciale nel mio cuore, e anche a Firenze mi sono trovato molto bene, dentro e fuori dal campo. Ma al Milan c'è un'atmosfera familiare diversa e che non ho trovato nelle altre due squadre".