Nel mese di luglio possono riprendere i contatti tra i legali di Friedkin e quello di Pallotta. I due americani, pur avendo buoni rapporti, non trattano direttamente dopo il no del presidente giallorosso all’ultima offerta del magnate texano. Il passivo di 126 milioni evidenziato nell’assemblea dei soci impone una svolta. Non tutti i dirigenti a Roma spingono per un cambio di proprietà e Pallotta è sempre intenzionato a lasciare, ma solo alle sue condizioni. La ripresa del campionato è importante per far ripartire la trattativa, il futuro della Roma in questo momento è pieno di incognite.

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La partita si gioca sui tavoli dei più importanti studi legali americani, in Italia arrivano solo riflessi. La Roma non avrà problemi insormontabili per l’iscrizione al campionato, ma sarà costretta a fare plusvalenze per decine di milioni. Ha già ottenuto la licenza Uefa, ma i parametri per l’iscrizione al campionato sono diversi. In attesa di capire se ripartirà la trattativa con Friedkin, Pallotta dovrà provvedere a completare l’aumento di capitale per i restanti 45 milioni entro la fine dell’anno.

James Pallotta (Getty Images)