AGGIORNAMENTO ORE 15.08 - Comunicato del Catania:

Di seguito, la nota del Professore Giovanni Grasso e dell’Avvocato Fabio Lattanzi:

“Il signor Antonino Pulvirenti, che qualche giorno addietro si è dimesso da tutte le cariche sociali del Calcio Catania, ha chiarito oggi la sua posizione nel corso di un lungo interrogatorio dinanzi al giudice delle indagini preliminari, dimostrando in particolare la sua assoluta estraneità al fenomeno del calcioscommesse. 

Il signor Pulvirenti ha ammesso di aver avuto dei contatti con altri soggetti al fine di condizionare il risultato di alcuni incontri, e ciò al fine di salvare dalla retrocessione il Catania. 

Ha tuttavia manifestato la convinzione, anche alla luce della lettura degli atti, che tali contatti non abbiano avuto nessuna reale incidenza sull’esito degli incontri in questione”.

 

AGGIORNAMENTO ORE 13.48 - Questo il lancio ANSA in merito alla notizia dell'ammissione di colpevolezza da parte del patron del Catania. Il presidente del Catania Antonino Pulvirenti "nel corso di un lungo interrogatorio ha ammesso di avere comprato le cinque partite al centro dell'inchiesta a partire da Varese-Catania". Lo ha affermato il procuratore Giovanni Salvi in una dichiarazione alla stampa.

 

 

AGGIORNAMENTO ORE 13.27 - Antonino Pulvirenti avrebbe parzialmente ammesso, nel corso dell'interrogatorio di questa mattina, di aver comprato le cinque partite incriminate nell'ambito dell'inchiesta "I treni del gol", a partire da Varese-Catania. Lo ha confermato il procuratore Giovanni Salvi in una dichiarazione alla stampa. Le altre partite sotto indagine sono Catania-Trapani 4-1, Latina-Catania 1-2, Catania-Ternana 2-0, e Catania-Livorno 2-1. Il patron del Catania ha lasciato il Tribunale senza rilasciare dichiarazioni. Ulteriori aggiornamenti sono attesi nelle prossime ore. La situazione del club etneo si fa sempre più complicata, da valutare anche la posizione dei club che hanno "venduto" le partite. 

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Vanno avanti le indagini nell'ambito dell'inchiesta "I treni del gol" che settimana scorsa ha dato un ulteriore scossone al nostro calcio. Questa mattina sono stati convocati in tribunale il presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, e l'ad Pablo Cosentino, i due principali protagonisti di questa triste vicenda. I due sono stati interrogati dal gip Fabio Digiacomo, alla presenza del pm Andrea Sorrentino: insieme ad altri cinque indagati Pulvirenti e Cosentino sono agli arresti domiciliari. Al termine dell'interrogatorio ha parlato proprio l'amministratore delegato etneo: "Non so nulla di combine, sono estraneo a tutti i fatti che mi contestate, se lo avessi fatto sarei stato un folle e se lo ha fatto Pulvirenti è un folle lui. Non conosco nessuno degli altri indagati tranne Delli Carri col quale avevo rapporti di lavoro. Se questo fatto fosse vero sarebbe tutto l'opposto di quello che ho sempre fatto per il Catania, non avrei fatto una campagna acquisti a gennaio dispendiosa per potenziare la squadra, sarebbe veramente tutto contro quello che era il mio obiettivo: fare un club forte per vincere il campionato".

 

Durante l'interrogario Cosentino ha ribadito di essersi dimesso da ogni incarico nel Catania Calcio, mentre Luca Impellizzeri, imprenditore indagato insieme a Pulvirenti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Intanto il patron della Lazio, Lotito, con un comunicato si è difeso dalle accuse che lo volevano coinvolto nell'inchiesta "I treni del gol"