La voglia di prendersi la Serie A e tenersela a lungo: è sempre più importante nell'Udinese il peso di Tolgay Arlsan, e il centrocampista tedesco di origine turca alla Gazzetta dello Sport spiega di essere carico per restare in Friuli con un ruolo sempre più centrale: per Arslan i friulani eserciteranno l’opzione di rinnovo, dopo i mesi convincenti in bianconero.

Udinese: Arslan, vocazione offensiva

"Facevo il numero 10 a tredici anni a Dortmund. Ho giocato anche nelle nazionali giovanili tedesche fino all’Under 21. Un errore, perché poi non sono potuto tornare nella maggiore turca che mi voleva. Ho messo in mezzo anche gli avvocati, ma non c’è stato nulla da fare".

Arslan, modelli e ispirazioni

"Quando ero piccolo Zidane era il mio numero uno. Con Emre ho giocato al Fener. Sì, lui è un grandissimo. Ora è un bravo allenatore. Ci sentiamo ancora. Calhanoglu? Siamo molto amici. Abbiamo giocato insieme anni fa ad Amburgo. Credo che l’Inter abbia fatto un gran colpo prendendolo in estate. Perché Hakan ha una grande testa e uno splendido piede. Basta vedere come calcia i corner. Può aiutare l’Inter a rivincere lo scudetto. E devo dire che ha aiutato molto me quando sono venuto in Italia".

Arslan e il senso del gol

"Mi piace. Io amo giocare per la squadra, ma a volte calcio bene e riesco anche a fare gol. Il 4-4 alla Lazio? Quello stadio, l’Olimpico, ha un fascino incredibile, a me piace tanto giocare a Roma. L’ultimo gol alla Lazio è stato bello, non solo perché ci ha garantito il pareggio. Forestieri sapeva che ero lì e lui sa cosa voglio. Ho colpito bene. Mi sentivo in fiducia. Ritorno nella Superlig? No. Mi piace troppo la Serie A e voglio restarci sono solo felice, voglio rimanere qui dove c’è una grande organizzazione".