Walter Sabatini prova a dare la scossa alla Salernitana. Il direttore generale dei granata, sempre più ultimi dopo la sconfitta interna col Monza, è intervenuto ai microfoni di Radio TV Serie A per fare il punto sul momento dei campani nella settimana che porta alla delicata gara di Udine.

Salernitana, le parole del dg Sabatini su Liverani

“Non è una panchina in bilico ma ben salda, Liverani lo abbiamo preso per alcune caratteristiche che sta già esprimendo in campo, in allenamento e nell’intrattenimento con i calciatori. Faccio riferimento alla partita dolorosa contro il Monza. Partita persa ma dentro il campo si è vinto, c’è un allenatore in panchina che ha portato messaggi positivi, responsabilizzazione nei giocatori. Siamo soddisfatti. E’ ovvio che abbia bisogno di un po’ di fortuna, perché nel calcio tutti i discorsi sono frivoli. Serve vincere le partite, ma succederà e questo lo so".

Il mea culpa sul mercato

"Mea culpa è un esercizio quotidiano per me. Ho fatto errori dal punto di vista della tempistica perché mi sono appoggiato ad operazioni che pensavo si chiudessero il 30 e invece non è accaduto ma ho avuto necessità di sterzare dopo aver ricollocato già alcuni miei giovani difensori. L’ha scontata in primis l’allenatore Inzaghi e poi il club, perché poi si perdono le partite. Nel mese che non ero lì ma già vedevo partite, coglievo un certo distacco della squadra rispetto al risultato. Adesso i ragazzi non lesinano impegno e in questa squadra vedo il massimo impegno. Non è proprio in discussione la professionalità, perché i ragazzi sono inattaccabili. Vedo Lassana Coulibaly che è tornato a splendere, Zanoli è un piacere vederlo giocare, Pierozzi fa cose importanti rispetto agli impegni che gli abbiamo conferito"

Sabatini su patron Iervolino

"Adesso è quasi impopolare parlare di Iervolino a Salerno ma è l’ultimo degli imprenditori italiani a frugarsi le tasche e mettere i soldi. Ormai sono solo i fondi a mettere i soldi. Lui, invece, lo fa con passione e dedizione e dispiace che venga insultato in maniera insopportabile. Non merita questo: ha sottratto tempo e soldi, merita rispetto. Adesso qualcuno dirà che io sono il suo parafulmine, ma lui non ne ha bisogno perché sa farlo da solo. A me piace parlare di calcio reale, che si è concretizzata a dodici minuti dalla fine. A 12’ dal termine, Boateng fa un anticipo basso, Dia fa una verticalizzazione e Tchaouna tira ma prende la sagoma del portiere. Se avessimo fatto gol, oggi staremmo parlando di altre cose".

Il futuro

"Non ne abbiamo parlato e non abbiamo bisogno di parlare, perché gli ho già detto che sarò con lui in qualsiasi emergenza e in qualsiasi scenario andremo a finire. Colgo l’occasione per dire che la Salernitana sarà la mia ultima squadra. Il ritiro punitivo è veramente un’invenzione bellica. Non ha senso, magari va fatto per tenere i calciatori uniti intorno ad un progetto. Noi non abbiamo bisogno di questo, ma che i ragazzi cementino nello spogliatoio e nelle lor teste un modo di pensare, di vivere, di essere. È un’idea che va sostenuta ed implementata: attraverso un’idea di noi stessi, autostima, riusciremmo a fare impresa che ad oggi è considerata impossibile. Il ritiro ci sarà, è un accordo che hanno preso la squadra e l’allenatore per dimostrare non solo l’attaccamento ma anche la volontà di prepararla fino all’ultimo respiro. Non è un ritiro punitivo, ma un momento ulteriore per stare insieme e compattarsi. Gli ultimi risultati hanno fatto crollare speranze di un pubblico generoso come quello di Salerno.

Ma io ho il diritto di crederci e ci devo credere ancora, perché vedo margine di miglioramento. Vedo ad esempio questo ragazzo, Weissman, che abbiamo preso all’ultimo tuffo. Ad alcuni calciatori ho detto: se noi avessimo la disperazione di questo ragazzo…”.

Le prossime partite

“La Salernitana dal punto di vista psicologico ha sempre scontato la partita dell’ultima spiaggia. Non è così nel calcio. Sono partita importantissime per noi: le vivrò come opportunità di restituirci ad un calcio plausibile, accettabile da tutti, il calcio della salvezza, ma non come ultima spiaggia. Le opportunità sono stazionarie: avevamo il 5%, mi tengo il 5% e ho dirtitto di pensare che pensare che sarà un 100%. So bene che non è un pensiero allineato a quello della gente. La gente ha diritto di essere delusa e lo comprendo, ma deve stare con la squadra. La salvezza la si acquisisce solo all’ultima giornata e può succedere di tutto: oggi tutte le squadre con le quali lottiamo non possono dire di essere salve".