Ancora un'insufficienza. L'ennesima, la quinta in 6 giornate. E sempre risicata, costante, lineare: Giovanni Simeone, uno dei grandi acquisti estivi della Fiorentina, ieri ha incasellato il 5° 5.5 in 6 giornate di campionato. L'unico voto che si differenzia dagli altri, è il 7 con +3 (e ammonizione) portato felicemente a casa contro il Verona, alla terza di campionato. Da lì in poi, solo brutte prestazioni, fatte di tanto sacrificio e corsa, si, ma anche scarsa partecipazione al gioco, sostituzioni, e poca concretezza sotto porta. Ieri il suo posto, intorno al 60°, è stato preso da Babacar, a sua volta protagonista d'una brutta prestazione, ma ciò ovviamente non esonera il Cholito dalle sue responsabilità.
E dire che l'ex Genoa - per il quale Corvino ha investito 15 milioni di euro più 3 di bonus - può godere d'una batteria di trequartisti e ali, alle spalle, più che competitiva. Sinora, difatti, tra alti e bassi però un po' tutti, tra Thereau, Chiesa, Eysseric, Dias e Benassi hanno fatto il loro. Sono più che altro loro, però, per ora, i protagonisti del 4-2-3-1 di Pioli, che da quando è arrivato Thereau, e da quando soprattutto Chiesa ha iniziato a ingranare, premia piuttosto i loro di inserimenti. Il 34enne francese ronza intorno al Cholito, ma spesso taglia in area, affiancandosi a lui, costringendo l'argentino a decentrarsi, spesso sulla destra, per trovare spazio. Una dinamica di gioco evidentemente prediletta da Pioli, che però penalizza sicuramente il ragazzo, sempre più uomo di movimento e meno d'area. Al Genoa lo scorso anno (14 gol stagionali) ha giocato a 3 ma anche a 2, sempre con buoni risultati: ora, però, il periodo d'adattamento deve finire. L'occasione, probabilmente, ce l'avrà già nel prossimo turno, contro il Chievo. Una squadra difficile da scardinare e difensivamente ordinata, per la quale servirà sfondare al centro, per trovare spazi. Ce la farà il Cholito a riprendersi un ruolo anche fantacalcisticamente centrale?
