Quando ha iniziato a scaldarsi, sollecitato da de Boer, lo stadio si è subito acceso. L'Inter era sul punteggio di 1 a 1, dopo un secondo tempo volenteroso ma per larghi tratti confusionario, e quella di Gabigol - che in Italia ha preferito il più sobrio Gabriel B. sopra il suo numero 96 - sembrava la classica favola già scritta: ingresso in campo tra gli applausi e gol da festeggiare sotto la Nord con tanto di tre punti. Qualcosa, però, non ha funzionato per il meglio: Gabriel ha provato qualche spunto, ma la difesa arcigna del Bologna e la fisicità di Masina, entrato nel finale, hanno limitato le sue giocate. Ed è così che tra qualche calcio d'angolo mal battuto e la scarsa efficacia offensiva in una partita in cui Icardi e Ranocchia, nel finale, hanno regalato più di un'imprecazione ai tifosi, il debutto di Gabigol può considerarsi archiviato. 

LE INDICAZIONI - Soprattutto tattiche, più che tecniche. Gabigol è entrato al posto di Candreva, che sino a quel momento non aveva affatto demeritato. Largo a destra sarebbe infatti il ruolo naturale del brasiliano, che in questi primi mesi di Inter, probabilmente, de Boer proverà a mettere a suo agio inserendolo nel ruolo a lui più congeniale. La rotazione potrebbe allora essere proprio con Candreva, considerando l'adattabilità di Eder a sinistra a fare da vice Perisic. Da dimenticare, almeno per il campionato, il nome di Biabiany: il francese è praticamente l'unico esterno destro inserito in lista EL, ed il suo compito sarà fare bene in Coppa, così come Palacio, che con l'arrivo di Gabigol si allontana ancor di più dalle rotazioni del reparto d'attacco.