Tempistica e modalità poco convincenti per l'indice di liquidità a marzo come criterio per l'iscrizione al campionato: a margine del Consiglio Federale di oggi, dopo il voto contrario dei venti club di Serie A sull'adozione del criterio di indice di liquidità per l'iscrizione, è arrivato il commento del presidente della Lega Serie A Lorenzo Casini.

Serie A, Casini sull'indice di liquidità

Permangono le perplessità, non per l’utilità dell’indicatore in sé, ovviamente, ma per i tempi e i modi con cui è stato reintrodotto come requisito di ammissione. Siamo a fine aprile, l’iscrizione è a fine maggio, ma l’indice fotografa la situazione al 31 marzo: ha così efficacia retroattiva e, soprattutto, obbliga eventuali squadre a immettere liquidità senza poter ricorrere al mercato e in un contesto ancora sotto gli effetti della pandemia. Perché proporre un indice 0,7 a marzo, con stadi ancora a capienza ridotta e lo stato di emergenza ancora in corso, se la Serie A mai ha avuto questo valore per iscriversi al campionato?"

"Tempi e modalità non ci hanno convinto"

"La Serie A vuole un calcio sano, anche nel rispetto delle nuove norme Uefa, ma la tempistica e le modalità non ci hanno convinto. La Lega già a febbraio, prima della mia elezione, aveva all’unanimità chiesto che l’indice non fosse reintrodotto in un momento così vicino all’iscrizione al campionato e a mercato invernale già chiuso. Certo è che per il futuro le squadre di Serie A, così come quelle delle altre leghe, debbono sapere con congruo anticipo regole e condizioni per iscriversi al campionato".