Stephan Lichtsteiner, ex terzino della Juventus, ha parlato nel corso di un'intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Il difensore ha detto la sua sulla scelta di Pirlo come allenatore e non solo.

SKY-VIDEO
Contenuto non disponibile

Cosa ha di speciale la Juve?

«Sette anni lì ne valgono venti in un altro club. C’è una pressione altissima ed è la stessa società a crearla facendoti capire quanto sia importante vincere. Devi essere molto forte mentalmente per resistere, ma se ce la fai migliori in modo esponenziale. E la Juve ti entra dentro giorno dopo giorno: non ti parlano spesso, ma ti trasmettono la juventinità con l’esempio. Del Piero, Buffon, Chiellini, Pirlo: li guardavo e imparavo».

Juve?

«Giocare nella Juve è meraviglioso, ma impegnativo. Servono professionalità, sacrificio. Ci sono giocatori fatti per la Juve e altri giocatori, pur bravi, che non sono fatti per la Juve».

Gol?

«Uno dei più belli. Il lancio di Pirlo, stop di destro e gol di sinistro. Quando sarò vecchio mi godrò tutti i ricordi».

Pirlo allenatore?

«La notizia mi ha sorpreso, ma solo per un paio di secondi. È un’ottima scelta, Andrea ha enorme credibilità. Riuscirà a gestire il gruppo: è calmo, simpatico, conosce l’ambiente. Mi ricorda Zidane, certo non Conte o Simeone. Urlerà quando servirà. Importa solo che abbia un buon impatto sul gruppo. E non ho dubbi».

Vincere subito?

«Alla Juve vinci lo scudetto e magari c’è chi dice che hai fallito. Quasi quasi per il club sarebbe meglio non vincere una volta. Ma è chiaro che da Andrea si pretenderà il decimo scudetto di fila. Lo proteggeranno i dirigenti e soprattutto il nucleo storico: Gigi, Giorgio, Leo. Pirlo avrà bisogno di un po’ di tempo, ma funzionerà».

Scherzi di Pirlo?

«Mamma mia quante volte... Ed erano scherzi perfetti: nascevano al momento giusto. Ti faceva secco».

 Andrea Agnelli?

«Trasmette benissimo la juventinità. E sa quando serve la sua presenza al campo e quando deve restare in ufficio».

Champions?

«Succede che giocavamo contro il Barcellona di Messi e il Real di Ronaldo. Non bisogna pensare a una maledizione o al fatto che non si vince mai: sono ragionamenti da perdenti, non da juventini. A Berlino ci andammo vicini e c’era un rigore su Pogba sull’1-1».

Lichtsteiner e Pirlo (Getty)
Lichtsteiner e Pirlo (Getty)