SKY-VIDEO
Contenuto non disponibile

Giampaolo Pozzo, proprietario dell’Udinese da 36 stagioni, ha parlato nel corso di un'intervista concessa al Corriere della Sera tornando anche sul futuro di Rodrigo De Paul. Queste le parole del numero uno del club friulano.

Intervista a Pozzo sul futuro di De Paul

Futuro De Paul? «Noi non abbiamo necessità di vendere. Deciderà lui. Ma se volesse restare sono pronto a rivedere il suo contratto». 

Pozzo sui campioni dell'Udinese

Altri Zico per il nostro club? «No, penso gli affari e il calcio in modo diverso. Ma mi fece piacere vederlo a Udine. Avevamo voglia di essere guardati, ci sentivamo un po’ spersi nel mondo. Eravamo riemersi dopo venti anni di serie C. Poi Sanson se ne andò per colpa di un finto mal di cuore e tutto passò alla Zanussi, la seconda realtà industriale italiana dopo la Fiat. Zico era vecchio, altrimenti non ce lo avrebbero dato a quel prezzo. Ma fu un grande colpo per una città che aveva bisogno di allegria. Si cominciò a parlare di Udinese dovunque, mettemmo il primo maxi schermo, rimase a lungo il più grande del mondo. Erano record che ci inorgoglivano. Poi arrivò il tempo di pagare il lusso. I dirigenti fecero un po’ di traffici per rimanere in A e finì che ci dettero 9 punti di penalizzazione quando le vittorie valevano 2 punti e le partite erano solo 30. Impossibile salvarsi». 

Intervista a Pozzo sulla sua esperienza a Udinese

Arrivo all'Udiense? «Dovevamo fare una cordata, c’erano dentro Zoppas, Zamparini e altri. Mi chiesero di dare una mano e accettai volentieri. Alla fine erano rimasti solo i miei soldi, gli altri tutti scomparsi. Sono rimasto per salvare l’investimento, mi seccava buttar via soldi così. E divenni presidente. Era il 1986. Naturalmente retrocedemmo, ma da lì cominciò un’altra storia. Sono 26 anni consecutivi che siamo in A e abbiamo partecipato 14 volte alle coppe europee, 3 volte in Champions». 

Di Natale a Udine? «Lui è stato il migliore in assoluto. Mai capitato uno che rinuncia a giocare in una grande squadra per rimanere con noi. Avevo in stanza il suo procuratore, Carpeggiani, che era venuto a portare l’offerta della Juve e a chiudere. Di Natale mi guardò e disse: presidente, se posso resto. E io quasi commosso risposi, avanti!».

De Paul (Getty)
De Paul (Getty)