"Avevamo bisogno di questa vittoria per scalare qualche posizione, vincere una guerra come questa è una cosa spettacolare. Sono felice per tutti, per il lavoro che stiamo facendo. Abbiamo cambiato allenatore, lui ha portato le sue idee e ci abbiamo messo un po' a capirlo, ma si vede che ora la squadra è in sintonia e gioca bene, vogliamo sempre la vittoria. Sono tranquillo, lavoro giorno dopo giorno per trovare il mio spazio, è stato sempre così nella mia carriera e mi sono tolto tantissime soddisfazioni. Petagna sta facendo delle bellissime prestazioni e merita anche di giocare". Così Mauricio Pinilla, autore del più classico dei gol dell'ex, nel post Atalanta-Inter. La gara che forse, definitivamente, ha sancito quelle che potrebbero essere le gerarchie dell'immediato futuro di casa Dea: il titolare è Petagna, la sua riserva è Pinilla.
E per Paloschi, pezzo pregiato della sessione estiva di mercato nerazzurra, c'è solo la panchina. E, considerata la crescita dell'intera squadra sotto la guida di Gasperini - che di certo ora non rischia più il posto - ancora per molto. E dire che il suo arrivo, pochi mesi fa, era stato giustamente osannato. 7.5 milioni investiti da Percassi (il secondo trasferimento più oneroso della storia dei bergamaschi), per un calciatore ormai costantemente fuori dai giochi, nonostante un curriculum che racconta di ben 69 gol da professionista. Ecco perché l'ipotesi Lazio, alla ricerca d'un'alternativa a Djordjevic (che a sua volta potrebbe cambiare casacca, a gennaio, e tornare in Ligue 1), prende sempre più quota.
I biancocelesti, peraltro, a gennaio perderanno anche per qualche tempo Keita, impegnato in coppa d'Africa, ed a quel punto avranno bisogno di rinforzi, per non lasciare troppo solo bomber Immobile, in avanti.
In casa Atalanta, d'altra parte, le gerarchie si sono via via consolidate, e per un calciatore - seppur nel fiore degli anni, a gennaio saranno 27 - del suo livello la permanenza a Bergamo rischierebbe di compromettere l'ottimo lavoro fatto sino a prima del suo trasferimento allo Swansea (10 presenze e 2 gol). Fare la terza scelta dietro Petagna e Pinilla (preferitogli, ancora una volta, ieri), d'altra parte, si può fare sì, ma solo fino a un certo punto.
Ezio Azzollini