Inizia già stasera il ritiro, in quel di Trigoria, per la Roma in crisi di gioco e di risultati.

A parte l'esordio, contro il Torino (striminzita vittoria per 1-0) i giallorossi non hanno mai vinto, sinora, e devono fare i conti con un momento delicatissimo, forse il peggiore dell'intera gestione Di Francesco che resta sulla graticola. Per ora, però, da parte di Pallotta, pur irritato dalla situazione, nessuna presa di posizione. Le prossime due partite - Frosinone e derby - però per il tecnico saranno decisive. Già mercoledì sera all'Olimpico arriveranno le prime, si spera, positive indicazioni, da parte dell'allenatore che ieri è sembrato in confusione, ammettendo di non essere ancora riuscito a individuare l'abito tattico giusto per la squadra, che non ha ancora una fisionomia chiara.

A Bologna malissimo ha fatto Marcano, difensore centrale schierato a sinistra per far rifiatare Kolarov (nonostante in panchina ci fossero due terzini di ruolo come Santon e Pellegrini); discutibile anche la gestione di Karsdorp, finalmente disponibile dopo un anno e già fatto fuori per motivi disciplinari (anche se in verità la società ha spiegato che trattasi di scelta tecnica). Davanti, le ali turnano a ripetizione, ma sinora nessuna s'è mostrata all'altezza di supportare Dzeko, peraltro sterile e mai sostituto da Schick che resta un oggetto misterioso, nella sua avventura capitolina. Dilemmi anche a centrocampo, dove non si è ancora capito se si debba giocare con le due mezzali di inserimento (Pellegrini e Cristante), con i due mediani e un trequartista (Nzonzi-De Rossi e Pastore) o con uno dei due mediani schierato da interno. E poi c'è Olsen, il portiere più battuto del campionato dopo Marchetti, Sorrentino e Sportiello, che non ha mai garantito al reparto la necessaria sicurezza. 

Insomma, sono davvero tante le scelte sbagliate attribuibili anche all'allenatore, che ha già però dichiarato di volere intervenire. Lo farà sin da subito, nel turno infrasettimanale, quando El Flaco tornerà dall'inizio e molto turn-over è previsto anche per alcuni titolarissimi. Se un cambio di rotta non ci sarà, allora la società interverrà per rimuovere dall'incarico il tecnico, per il quale però i sostituti non sono poi molti. 

Conte, il sogno, resta vincolato da una diatriba anche legale col Chelsea ed avendo pretese economiche assai importanti sembra difficile da raggiungere. 'Sir' Ranieri vorrebbe eccome, tornare sulla panchina della Roma, ma sembra fuori dal progetto societario. Ci sarebbero poi i vari Blanc, Bosz, Wenger e Zidane (che però potrebbe aspettare l'esonero di Mourinho per andare allo United). Affascinano meno due ex come Mihajlovic e Montella, oltre a Donadoni. Per ora la società non ha ancora approcciato alcun profilo diverso, in ogni caso: si attende di capire se e come il cambiamento auspicato da Di Francesco si concretizzerà o meno.