La sconfitta rimediata ieri il Bologna ha certificato la crisi in casa Roma. La squadra giallorossa è ferma alla vittoria ottenuta all'esordio col Torino e la società ha scelto la strada del ritiro punitivo. Anche Di Francesco è in discussione ed in città circolano già i nomi dei sostituti. Tra questi Claudio Ranieri che ha già allenato i capitolini in passato. Queste le parole del tecnico in un'intervista rilasciata a Radio Uno: "Nella mia mente c'è la voglia di andare in un progetto forte, serio e che con l'aiuto di tutti si possa far bene. Roma sapete che è nel mio cuore, però mi auguro da tifoso che Di Francesco possa far bene. La voglia di tornare è tanta, torno dove c'è voglia di un progetto e di far bene. Lasciamo 50 e 50 Italia-estero.Di Francesco è uno dei migliori giovani tecnici che abbiamo in Italia, ha fatto delle cose stupende. Quest'anno è stata cambiata la squadra, per ragioni di bilancio sono stati venduti tre giocatori che erano la spina dorsale della Roma e ora l'allenatore ha bisogno di stimolare tutti, vede che non trova il bandolo della matassa. Ma io ho fiducia in Di Francesco e spero possa fare il suo lavoro. Dovrebbe dimettersi se in disaccordo? Quando un allenatore firma un contratto sa la filosofia della squadra, quindi sapeva che era necessario vendere pezzi da 90. La Roma fa da diverso tempo così e sapeva a cosa andava incontro. Certo però non si aspettava un rendimento così ridotto dei suoi".

LA SITUAZIONE IN CASA ROMA - "La Roma ha fatto quello che poteva fare. Quando sei condizionato dal Fair Play a vendere i giocatori più richiesti, che sono quelli più bravi, è logico che devi ricominciare il discorso e questo è quello che sta facendo Di Francesco. Bisogna ridare tempo ad allenatore, squadra e società di far quadrare il cerchio. Roma è viscerale, quando le cose vanno bene è subito scudetto e poi si fa presto ad abbattersi. Ai tifosi dico solo di stare vicini alla squadra, solo così i giovani potranno affacciarsi. State vicino alla squadra e la squadra si riprenderà sicuramente".

TOTTI - "Non so quanto abbia voluto smettere e quanto lo abbiano portato a smettere. Però ormai è il passato e non possiamo continuare a vivere di ricordi. Il calcio e la vita vanno avanti. La Roma ha fatto questo progetto prendendo giovani in gamba, soltanto che hanno bisogno di maturare. Questa penso sia stata la risposta della società al fatto che non c’è uno stadio di proprietà. Adesso sono chiamati a risposte importanti i giovani. Non credo che il problema sia l'assenza in Italia del presidente. La squadra quando ha dirigenti validi, se il presidente non c'è non è un problema".