Pierpaolo Marino è preoccupato. Il dirigente dell'Udinese ha parlato ai canali ufficiali del club dopo il sorteggio del calendario della prossima Serie A; Marino si è soffermato anche sulla lunga sosta di campionato prevista per via del Mondiale, ma con le sue considerazioni ha sottolineato le difficoltà che l'Udinese potrebbe incontrare nell'ultima parte della stagione. Di seguito le parole di Marino.

Le parole di Marino

Le parole di Marino: "Una partenza suggestiva, difficile, ma le grandi squadre è meglio affrontarle all'inizio. Mi preoccupa di più l'ultima in casa con la Juventus. Le squadre grandi all'inizio fanno fatica; è un calendario che ritengo equilibrato fino ad un certo punto, poi la asimmetria del girone di ritorno ci ha riservato partite contro grandi squadre nel finale, una cosa non piacevole affrontare avversari motivati da scudetto o Champions League, quindi dovremo fare più punti prima. Sono preoccupato della fase finale, dove ospiteremo grandi squadre tutte motivatissime. Avrei preferito affrontare squadre più piccole, non dei rulli compressori".

Udinese, Marino: "Preoccupato per il finale di campionato" (Getty Images)
Udinese, Marino: "Preoccupato per il finale di campionato" (Getty Images)

Sulla sosta per il Mondiale

Sulla sosta per il Mondiale: "Per il precampionato non ci sarà nulla di diverso, anticipiamo di qualche giornata il ritiro ma non ci sono novità. Per i preparatori atletici e gli allenatori sarà complicato studiare il programma, la preparazione di quel periodo in cui la squadra sarà ferma per i campionati mondiali. Si valuterà in base ai giocatori che andranno in Nazionale e quanti ne resteranno. Si studieranno dei programmi che alternino l’impegno fisico a quello tecnico tattico per arrivare alla miglior condizione possibile alla ripresa. Poi c’è un’altra forma di atipicità legata alle nove partite complessive che si giocheranno con il mercato aperto tra agosto e gennaio. Sarà una difficoltà enorme soprattutto per i club medio-piccoli, perché è complicato gestire i giocatori con il mal di pancia sia per gli allenatori sia per i dirigenti. Sarà quindi, una difficoltà in più, perché mai in un campionato di Serie A si è giocato per quasi un terzo del campionato a mercato aperto".