Giovanni Sartori, direttore sportivo ai saluti dall’Atalanta, ha parlato a margine della premiazione alla Hall of Fame del calcio italiano insieme ad Antonio Percassi. Queste le parole del ds che andrà via a fine campionato.

Intervista a Giovanni Sartori


Premio?

“Non mi aspettavo questo premio, il modello secondo me non esiste. Se ricevo questo premio è per il lavoro quotidiano, ero curiosissimo di sentire le motivazioni. Se si pensa agli altri premiati, io sono un po’ fuori categoria, quindi ringrazio davvero”.

 

L’aspetto umano quanto è importante?

“Più facile allenare i piedi che la testa, bisogna avere la fortuna di trovare ragazzi che capiscano dove vanno, in quel realtà si calano. Il livello è cresciuto molto, io ho trovato ragazzi sempre professionali”.

Intervista a Giovanni Sartori sul progetto Atalanta

Ve l’aspettavate la continuità avuta negli anni?


“No, onestamente otto anni fa gli obiettivi erano diversi. La storia dell’Atalanta diceva che ogni 3-4 anni retrocedeva e poi saliva. L’obiettivo che Percassi mi diede era raggiungere il record di permanenza in A, dieci anni. Poi strada facendo è successo quello che è successo, con risultati importanti e uno stravolgimento degli obiettivi iniziali, grazie a Percassi e a tutti i collaboratori che ci sono all’Atalanta”.

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